FdI trascina Conte in aula. Il premier dovrà riferire sul caso Fiber
Fratelli d’Italia trascina in Aula il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che martedì 5 novembre alle ore 19 sarà alla Camera per chiarire sul caso Fiber. La richiesta formale di Fratelli d’Italia a firma del presidente dei deputati Francesco Lollobrigida è stata inoltrata nella giornata di ieri a seguito della inconcludenza delle risposte del ministro degli Esteri Luigi Di Maio alla interrogazione a risposta immediata del vicecapogruppo Tommaso Foti. Grazie a Fratelli d’Italia e alle sue battaglie d’aula gli italiani potranno giudicare pubblicamente quello che a tutti appare come una vicenda quantomeno imbarazzante che riguarda il presidente del Consiglio”. Lo dichiara una nota del Gruppo parlamentare alla Camera di Fratelli d’Italia.
La vicenda Conte, un intrigo internazionale
Il conflitto di interessi di Conte riguarda un suo incarico legale. Un incarico fornito prima di diventare premier, per una società posseduta da un fondo di investimento sottoposto a un’indagine del Vaticano. Una questione della quale si è occupata anche la stampa internazionale. Il Financial Times ha pubblicato un’inchiesta davvero imbarazzante per l”avvocato degli italiani”. Finora l’avvocato ha difeso solo i suoi interessi.
Ieri al question time ha risposto il ministro degli Esteri, in modo molto confuso. Secondo Di Maio, Conte si è stata comportato senza derogare ai suoi obblighi. Basterebbe quanto scritto dall’Agcom per dargli ragione. Se non ha ricevuto sanzioni, vuol dire che si è comportato correttamente. Così Luigi Di Maio, leggendo una nota fattagli pervenire da Palazzo Chigi.
La soddisfazione di Lollobrigida: una vittoria di FdI
“Il presidente sarà ben lieto di rispondere in aula e avrete modo di confrontarvi con lui”, ha aggiunto Di Maio, che leggendo la nota ha sottolineato che “nei primi giorni del maggio 2018” Conte “ha ricevuto da Fiber 4.0 l’incarico, e questo è stato l’unico contatto avuto con la società”. “Per evitare ogni forma di conflitto di interesse si è astenuto dai Consigli dei ministri in cui si parlava della Golden Power e al suo posto aveva presieduto il vicepremier Salvini”. Una motivazione che Lollobrigida non esita a definire risibile. “Lo capisce chiunque. Un presidente del Consiglio ha influenza comunque. Si potrebbe parlare di reato d’influenza dalla posizione che ricopre. Intanto è importante che venga a riferire in aula”.