Erdogan: “I civili perseguitati sono altrove. La Nato non interferisca”

16 Ott 2019 14:11 - di Redazione

Erdogan respinge le critiche sulla situazione umanitaria nel nord della Siria. La regione teatro di una nuova operazione militare turca. Volete vedere civili perseguitati? Guardate in Afghanistan, Myanmar, Bosnia». Così il leader turco, nel suo intervento alla riunione del gruppo parlamentare dell’Akp. Il presidente non ha risparmiato critiche all’Occidente: «Nessuno – ha detto – ci ha chiamato per farci le condoglianze per i nostri 20 connazionali uccisi e 170 feriti», a causa degli attacchi attribuiti dalla Turchia ai miliziani curdi siriani delle Ypg.

«Abbiamo informato gli Stati Uniti, l’Unione Europea e la Russia prima dell’avvio dell’operazione – ha affermato Erdogan – Vogliamo che questa organizzazione terroristica sparisca dai nostri confini». «Quando potremo creare una zona sicura, allora terminerà l’operazione – ha insistito – Fino ad allora nessuno potrà fermarci». Erdogan ha fatto il punto sulla situazione. Dal 9 ottobre, quando è scattata l’offensiva, «1.220 km quadrati sono stati liberati» dalla presenza dei “terroristi”. Il governo di Ankara considera “terroristi” i miliziani curdi siriani delle Ypg.

Erdogan lancia il monito agli alleati Nato

Poi è arrivato il monito agli alleati Nato. «Schieratevi con la Turchia in questa battaglia, non contro la Turchia. O almeno non immischiatevi». Il leader turco ha aggiunto tra gli applausi un riferimento alle eventuali sanzioni economiche. «Ogni ferita alla nostra economia provocherà una ferita peggiore alla vostra». L’arringa è continuata sui progressi dell’avanzata militare. «Non si aspettavano che l’esercito turco avrebbe conquistato terreno così rapidamente. Ora hanno iniziato a chiamarci perché il vento è cambiato». Ma, ha assicurato il presidente, le operazioni continueranno fino al raggiungimento degli obiettivi prefissati da Ankara.

Per Erdogan la Turchia «non sta combattendo contro i siriani» e non si siederà mai al tavolo delle trattative con i “terroristi”. «La Turchia non sta combattendo contro i siriani, sta combattendo con i siriani contro gli oppressori», ha sostenuto ancora durante una riunione del gruppo parlamentare del partito Akp.

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