Di Maio umiliato dai suoi: ecco i nomi dei big pronti a boicottare Italia 5 Stelle (video)
Non solo Giulia Grillo. In vista di Italia 5 Stelle, la “Woodstock grillina”, arrivano altre defezioni eccellenti. Arrivano a poche ore dall’intervista radio in cui Luigi Di Maio ha ribadito con forza che «non temo scissioni», rilanciando proprio l’appuntamento di sabato e domenica a Napoli come momento (ri)fondante, dal quale lancerà «la nuova organizzazione del Movimento».
Il forfait di Lezzi e Paragone
Le defezioni arrivate dopo quella dell’ex ministro della Salute sono di Barbara Lezzi, anche lei ex ministro, e Gianluigi Paragone. «A Napoli? Non ne ho proprio voglia. Non è dissenso il mio, ma assenza di entusiasmo», ha rivelato all’Adnkronos l’ex ministro per il Sud, che ieri aveva pubblicato un post al vetriolo contro Luigi Di Maio, prendendo a spunto le elezioni in Calabria. Ancora più netto Paragone, che si domanda: «Cosa vado a dire a Napoli?». «Abbiamo fatto un governo col Pd, cosa posso raccontare io a Italia 5 Stelle? È ovvio – ha chiarito – che me ne starò a casa mia».
Giulia Grillo contro Luigi Di Maio
Dunque, benché Di Maio metta le mani avanti sulla scissione – e con lui il gruppo alla Camera, che ha diffuso un comunicato per sostenere che il voto sul taglio dei parlamentari conferma che non c’è «all’orizzonte nessuna diaspora» – lo spettro della rottura o, più propriamente, della defenestrazione aleggia sulla casa pentastellata. Il problema è l’alleanza con il Pd, certo. È magari anche il malcontento di chi ora si trova privo di una poltrona ministeriale, dopo averne testato l’ebbrezza. Ma è, senza dubbio, anche – forse soprattutto – la leadership di Di Maio. «In questo anno al governo ho visto tutta una serie di cose che non andavano e che ho fatto presente a chi di dovere», ha detto Giulia Grillo a Start di Sky Tg24, lamentando di non essere stata ascoltata.
In forse la presenza di Beppe Grillo
«Per me è stato un anno molto difficile. Politicamente non mi sono sentita veramente appoggiata dal mio capo politico, mentre quello che, diciamo, è il mio capo spirituale, Beppe Grillo, mi è sempre stato vicino», ha proseguito l’ex ministro della Salute. Dunque, la Grillo lo dice chiaramente: la contestazione è a Di Maio. E fa di più: mette in opposizione Giggino da Pomigliano con Beppe da Genova, rilanciando l’antica narrazione che contrappone il Movimento delle origini a quello che – diventato arroccato, sordo, verticistico – si è fatto casta. A Italia 5 Stelle, mancherà, tra gli altri, anche Alessandro Di Battista. Ufficialmente non ci sarà per «motivi personali». E, notizia dell’ultim’ora, anche Beppe Grillo, la cui presenza era data per scontata, potrebbe non andare per «motivi personali» (pare legati alla vicenda dello stupro che vede indagato il figlio Ciro). Prendiamola pure per buona. Ciononostante non si può non notare che, in questo contesto, «motivi personali» suona come il nuovo «stai sereno».
I 10 anni del Movimento 5 Stelle siano una vera occasione per riflettere e confrontarsi su quello che è successo, soprattutto nell’ultimo anno. Auspico una vera assemblea, aperta anche agli iscritti, per ristabilire un maggior principio di trasversalità all’interno del Movimento che nel tempo è diventato sempre più verticistico. Ecco la mia intervista a Start su @Sky TG24
Pubblicato da Giulia Grillo su Mercoledì 9 ottobre 2019
5S è un vero scherzo, sono persone di cui non ci si può fidare, sono tutte scimmie, persone disoneste, come si può permettere a persone come queste di essere nel governo? questo spiega perché l’Italia è in un tale caos. E ciò che rende la cosa ancora peggiore è Conte, è come una mummia, se muove in giro ma nessuno sa cosa sta facendo esattamente.
È una risata.