Cile, l’aumento dei prezzi dei trasporti pubblici scatena la guerriglia urbana: tre morti

20 Ott 2019 10:55 - di Giovanni Trotta

Era un po’ che non si sentiva parlare del Cile sui media internazionali. L’ultima volta fu l’anno scorso, quando Sebastian Pinera del centrodestra divenne presidente. E prima ancora nel 2010, con l’incidente della miniera di San Josè, sotto la presidenza ancora di Pinera. In Cile è vietato essere presidenti per due legislature consecutive. Così Pinera e la socialista Michelle Bachelet si sono alternati negli ultimi anni. Il Cile è la nazione più prospera e solida dell’America Latina. Ma qualcosa sta cambiando anche laggiù. Ieri almeno tre persone sono morte in un incendio scoppiato all’interno di un supermercato. Dopo i saccheggi nel comune di San Bernardo, nel corso dei disordini scoppiati in cile. Lo ha confermato il sindaco dell’area metropolitana, Karla Rubilar. I vigili del fuoco hanno trovato 2 corpi carbonizzati sul posto, mentre un terzo gravemente ferito è morto poco dopo in ospedale. “Non abbiamo ancora informazioni chiare sulle circostanze dell’incendio, ma purtroppo dobbiamo segnalare che ci sono tre morti. Non sappiamo se fossero persone che stavano manifestando o persone che lavoravano lì”, ha spiegato il sindaco. L’indagine è nelle mani della procura. L’ipotesi delle autorità è che ci sia stato un tentativo di rapinare un bancomat al momento dell’incendio. Secondo le informazioni dei pompieri, i due corpi trovati morti nel supermercato appartengono a due donne, mentre la terza vittima è un uomo. In molte città del Paese supermercati e negozi sono stati saccheggiati.

Cile, i militari pattuglieranno le strade

Il clima di disordini e proteste a causa dell’aumento del prezzo dei trasporti pubblici. In risposta, l’esecutivo ha decretato stati di emergenza in almeno quattro regioni del Paese. Per permettere al personale militare di aiutare a ripristinare l’ordine pubblico. Tuttavia, nonostante le misure adottate dal governo, la violenza nelle strade non è diminuita. Anche stanotte nuove proteste si sono svolte a Santiago del Cile. Ci sono stati anche scontri tra i manifestanti e la polizia. Secondo la Cnn Cile, almeno 5 autobus sarebbero stati dati alle fiamme dai manifestanti. Gli agenti hanno usato lacrimogeni per disperdere la protesta. I media locali riferiscono di migliaia di persone scese in strada. E nonostante il presidente cileno Sebastian Pinera abbia dichiarato lo stato d’emergenza a Santiago. Un altro incendio inoltre è scoppiato nella metropolitana.

Coprifuoco a Santiago e dintorni

Il coprifuoco tra le 22 e le 7 è in atto a Santiago e nelle aree periferiche. Lo ha annunciato il generale Javier Iturriaga del Campo, responsabile della sicurezza a Santiago. Lo riferisce la Bbc. L’esercito e la polizia pattuglieranno le strade durante lo stato di emergenza dichiarato per 15 giorni. Inoltre le autorità potranno limitare la libertà di movimento delle persone e il loro diritto di riunione. Il presidente Pinera ha annunciato lo stato d’emergenza in due comuni e due province della regione metropolitana di Santiago. Dopo i “gravi e ripetuti attacchi” contro la proprietà pubblica e privata. Un video diffuso dal ministero dell’Interno mostra danni alle scale mobili e fiamme nella stazione metro Cummings. Inoltre sullo sfondo si sentono slogan e il rumore di colpi ripetuti. L’intera rete della metro è vitale per i trasporti di un’area metropolitana che conta sette milioni di abitanti. Oggi rimarrà chiusa per verificare “i gravi danni”, ha reso noto la compagnia dei trasporti. La protesta contro l’aumento dei biglietti della rete dei trasporti va avanti da una settimana.

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