Cena fascista, Ciccioli zittisce l’Anpi: “Non era mica un attentato al Papa”
La cronaca di Repubblica aveva descritto un evento folkloristico quasi come un appuntamento di cospiratori neofascisti. E per quella cena organizzata in un circolo di Fratelli d’Italia di Acquasanta Terme, aveva chiamato alla carica la solita Anpi (sempre pronta ad attaccare FdI). Ma anche un po’ di comunisti evergreen.
Una cena il cui menu faceva riferimento al 22 ottobre, giorno della marcia su Roma, ma solo per spirito storico o goliardico. Un evento sul quale, comunque, Fratelli d’Italia aveva preso le distanze. Ma tutto ciò non è bastato alla sinistra che anche oggi, con il Pd in prima fila, ha chiesto le dimissioni del sindaco.
“Il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti deve dimettersi. E con lui i politici che hanno partecipato domenica 27 ottobre alla cena al ristorante di Acquasanta Terme per ricordare la marcia su Roma, fra simboli fascisti e quello di Fratelli d’Italia”. Lo ha detto, in riferimento al menu stampato in occasione della cena che faceva riferimento alla data del 28 ottobre 1922 e citava Mussolini, il consigliere comunale del Pd di Ascoli Francesco Ameli. Una posizione assunta insieme ad Anpi e altre associazioni civiche e partiti di sinistra. Che annunciano una mobilitazione cittadina nei prossimi giorni. Nonostante il sindaco Fioravanti avesse precisato di essere passato alla cena solo per un saluto.
Ciccioli (FdI): “Era solo una cena, mica un congresso politico”
“Una cena è una cena, non un congresso o un convegno politico, E un menu è un menù di una cena non un attentato al Papa”. Così all’Adnkronos Carlo Ciccioli, coordinatore regionale FdI delle Marche, risponde alle polemiche sorte sulla ‘cena-evento’ nostalgica. La tanto contestata cena per commemorare la Marcia su Roma ad Acquasanta Terme, in provincia di Ascoli Piceno. “Una cena, organizzata ad Acquasanta Terme, una piccola cittadina di poco più di 2.600 abitanti a 20 km da Ascoli Piceno in una regione, una piccola regione, le Marche, il 28 ottobre non può avere una rilevanza capitale”.
“Da Anpi e Rifondazione accuse ridicole sulla cena fascista”
E Ciccioli ribadisce: “Una cena non è un congresso politico, ma un incontro conviviale. E il menù non è un manifesto o un documento politico”. “Stabilito ciò – continua Ciccioli – ovviamente proporre una cena, da parte di alcuni esponenti politici locali come una cena di partito, è stato uno scivolone., Un’iniziativa assolutamente maldestra. Una persona con un minimo di progetto politico non l’avrebbe mai fatto. Allo stesso tempo però dico che ogni volta che sorgono tali polemiche, tali canee politiche ad opera di Anpi o Rifondazione Comunista, sembra proprio che ci aiutino elettoralmente. Mi sembra che nel 2019, in Italia, il problema della cena del 28 ottobre non sia una priorità dell’agenda politica. E se qualcuno lo pensa è un cretino”.