CasaPound a San Giovanni? Salvini: «Viene chi vuole. No al gioco della piazza fascista»
CasaPound a San Giovanni? Basta con la caccia al fascista. «Noi abbiamo aperto la piazza a tutti italiani buona volontà, poi ovviamente la piazza la organizza la Lega. E sul palco interviene chi decide la Lega. Però sto giochino della piazza di fascisti fa ridere e non ci crede più nessuno…». Matteo Salvini da Terni mette a tacere le polemiche sulla possibile presenza di CasaPound alla manifestazione di sabato. La regia è del Carroccio ma ben venga chi si schiera per «l’orgoglio italiano», contro il governo Conte, M5s e Pd.
CasaPound a San Giovanni? Salvini: la piazza è aperta
Basta con la caccia al fascista. Per Salvini è uno sport antistorico, il fascismo, come il comunismo, appartengono alla storia, non all’attualità. L’ex premier sceglie il settimanale francese Le Point Salvini per mettere l’ultima parola sulla presunta eredità fascista. «Sono fenomeni da studiare, ma nessuno dei due tornerà», dice il leader leghista. Detto questo, aggiunge, «citare D’Annunzio o dire che alcune zone di Roma, come l’Eur sono eredità di questo periodo, non vuol dire essere fascisti».
Fascismo e comunismo non torneranno
Le etichette di sinistra, destra, fascista e comunista sono superate. «Personalmente mi definisco italiano, né di destra né di sinistra», risponde Salvini, che invece considera un complimento essere definito “populista”. «Significa stare vicino alla gente». Nessuna marcia su Roma, insomma. I cugini d’Oltralpe possono tirare un sospiro di sollievo. «La manifestazione del 19 ottobre non è una marcia. E tra l’altro non mi piace fare sport», risponde Salvini sorridendo. «La gente ha chiesto alla Lega di dare un segnale contro il governo truffa e contro l’accozzaglia delle dieci sinistre, ed eccoci qua», riassume l’ex premier.
La Lega è al lavoro. Top secret sugli interventi
La macchina organizzativa leghista è a pieno ritmo. Per sabato è ormai tutto pronto. Tranne la scaletta degli interventi dal palco, che è ancora top secret. «Sarò ingenuo – dice Salvini – se avessi conosciuto meglio Roma, e i suoi centri di potere, da cui mi sento estraneo, mi sarei mosso meglio. Evitavo certe ingenuità. Ma rifarei tutto. Ora si tratta di ripartire, e lo stiamo facendo benissimo. Vinciamo in Umbria, poi in Emilia Romagna e poi in Calabria». Nessuna paura per qualche mal di pancia degli alleati. «Non so se sarà una spallata – risponde ai cronisti che chiedono pronostici – ma riempiremo le piazze». Poi la stoccata agli avversari. «So che siamo gli unici matti che riempiranno la piazza più grande della Capitale, mentre gli altri si rifugiano in salette e teatrini».
Forza Matteo, forza Giorgia!