Allarme ribaltone tra i giallorossi. Il “piano b” di Conte e Zingaretti: elezioni anticipate a primavera
Contro il ribaltone spunta il piano B di Conte e Zingaretti. La convivenza a Palazzo Chigi tra 5Stelle e Pd è sempre più difficile Con Di Maio alle prese con la rivolta della base, costretto a zigzagare tra gli impegni elettorali e le “nuove” parole d’ordine del Conte bis. E il partito di Zingaretti stressato da Renzi. Che Italia viva farà ballare il governo è sicuro.
Il piano B di Conte e Zingaretti
E allora come risponderà l’ex avvocato del popolo al lento logoramento? Con una mossa a sorpresa. Secondo la ricostruzione di Verderami sul Corriere della Sera, il premier (sempre più vicino al leader del Pd) potrebbe anticipare il ribaltone con una mossa preventiva. Staccare la spina.
«Di Maio sta con Renzi perché insieme hanno interesse a logorare Conte e il Pd di Zingaretti», scrive il quotidiano, ma il premier e il segretario del Pd non hanno intenzione di farsi cuocere a fuoco lento. E avrebbero in serbo un piano B. Se il disegno del leader grillino e del capo di Italia Viva fosse quello di sostituire il premier in primavera, allora Conte e Zingaretti giocherebbero d’anticipo puntando a elezioni anticipate: Naturalmente con l’attuale sistema elettorale.
Elezioni a primavera con il rosatellum
«Il premier si dimetterebbe e il leader dem lo asseconderebbe, ritirando la delegazione da Palazzo Chigi – scrive il Corriere – con l’obiettivo di andare subito alle urne». La tempistica, in questo caso, sarebbe obbligata. I due devono rompere il giocattolo prima che si formalizzi il taglio dei parlamentari e il Parlamento cambi il sistema elettorale. L’attuale sistema elettorale, infatti, obbligherebbe Renzi e Di Maio a schierarsi in un sistema di alleanze. Ecco perché Zingaretti insiste a aprire ai 5Stelle, come ha fatto dopo l’accordo elettorale in Umbria. Aperture non tanto rivolte a Di Maio, che per ora resiste, ma a Conte. Non a caso il premier e il segretario dem hanno costruito un solido rapporto, rigorosamente lontano dai riflettori.
Gli incontri segreti del premier con il leader dem
«In questi mesi – scrive il notista del Corriere – Conte si è fatto riprendere con tutti, da D’Alema alla Meloni passando per De Mita, ma non c’è foto che lo ritragga con Zingaretti. E i loro incontri sono rimasti (finora) riservati. Nelle conversazioni è andata maturando l’idea che davanti a uno scenario vietnamita non potrebbe bastare l’ipotesi di un gruppo di «responsabili» per sterilizzare schermaglie o imboscate in Parlamento». Ricapitolando o la maggioranza giallorossa si arrende al necessario “chiarimento” o Conte e Zingaretti giocheranno in anticipo.