Voto col brivido al Senato. Salvini: «Da Conte uno squallido comportamento»

10 Set 2019 10:24 - di Leo Malaspina

«Conte è cambiato completamente. In quindici giorni ha fatto e detto l’esatto contrario rispetto agli ultimi 15 mesi. Squallido passare da governo con la Lega ad un governo con Leu. Gli lascio la poltrona, mi tengo la dignità», ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, ospite dell’emittente radiofonica Rtr 99. «Il potere della poltrona è stato più forte. Possono tirare avanti qualche tempo, ma non possono impedire ai cittadini di scegliere chi li deve governare», ha aggiunto il leader della Lega commentando la nascita del governo M5s-Pd che ha evitato il ricorso anticipato alle urne. «Già dal voto europeo i 5Stelle avevano scelto di spostarsi a sinistra. Da tempo avevano scelto di stare con Macron e la Merkel, invece di stare con l’Italia e gli italiani. Prendiamone atto, senza paura, ora ci sono tante elezioni regionali e comunali, quindi prima o poi si andrà a votare e vedremo».

Zaia sta con Salvini

«La paralisi era evidente e Salvini ha fatto bene. La mia posizione è sempre stata chiara poi è lui che ha preso la decisione da capo politico. Per quattordici mesi mi hanno detto no alla Tav, no alla Pedemontana, ci hanno detto le Olimpiadi se le volete ve le pagate e potrei andare avanti a lungo. Quando il presidente del Consiglio è intervenuto in Parlamento dopo la nostra mozione di sfiducia era chiaro che c’era già il Conte bis in piedi e nell’aria», commenta il governatore del Veneto Luca Zaia a Circo Massimo su Radio Capital, schierandosi in sostegno del suo leader e mettendo a tacere le polemiche interne.

Un voto meno blindato al Senato

La novità di oggi è quella di Matteo Richetti: il senatore Pd ha fatto sapere che non dovrebbe partecipare al voto di fiducia in aula al Senato. Dunque un voto in meno per la maggioranza. I numeri restano comunque solidi per il Conte 2 ma si teme qualche sorpresa dai grillini “dissidenti”. Al momento, il pallottoliere è fermo su quota 168, dopo la decisione di Richetti. E sono ben 12 i voti incerti. Tra questi, i senatori a vita. Sebbene, ad esempio, ambienti parlamentari della maggioranza contino sul sì di Liliana Segre e Mario Monti. Nel dettaglio, ci sono i 105 dei 5 Stelle (non viene conteggiato il dissidente Gian Luigi Paragone). E poi 50 Pd, se Richetti confermerà di non partecipare al voto. Ed ancora 9 del Misto: i 4 senatori di LeuLoredana De Petris, Francesco La Forgia, Pietro Grasso e Vasco Errani; il socialista Riccardo Nencini e gli ex-M5S Maurizio Buccarella, Gregorio De Falco, Saverio De Bonis, Paola Nugnes. Non dovrebbe invece votare con la maggioranza un’altro ex-5 stelle, il senatore Carlo Martelli. Tra i 12 incerti anche i 5 senatori a vita, poi Emma Bonino, i due senatori del Maie, Ricardo Merlo e Adriano Cario, ed infine i 3 della Svp. Sebbene proprio ieri in un’intervista Julia Unterberger, presidente delle Autonomie, ha detto che voterebbe la fiducia al Conte 2. Infine l’opposizione. I no alla fiducia dovrebbero essere 139: 61 di Fi (la presidente Elisabetta Casellati non vota), 18 di Fratelli d’Italia, 58 della Lega e il dissidente Paragone.

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