Urla M5s da Strasburgo: “In Europa stiamo consegnando l’Italia al Pd”
“Non riconosco più il mio Movimento”. A dirlo è un deputato europeo dei Cinquestelle, che urla contro la “consegna dell’Italia al Pd In Europa”. Farà probabilmente discutere la durissima presa di posizione del parlamentare pentastellato Pedicini, che su Facebook ha pubblicato un vero e proprio atto d’accusa per le scelte del suo movimento. Partendo da una necessità: “Ogni tanto bisogna fermarsi e pensare”.
L’atto d’accusa del deputato europeo Pedicini
In un amarcord sui tempi che furono, Pedicini che pubblica una foto in cui fa un comizio con Beppe Grillo, dice di conservare “ancora quello spirito di sacrificio dei primi tempi e quell’abnegazione che mi ha spinto a dare il massimo, a fare il possibile per difendere i più deboli…per difendere il Sud…per difendere l’Italia.
Quello spirito di sacrificio che ha spinto tanti cittadini ad impegnarsi per il bene pubblico, ognuno con il suo piccolo, grande contributo”.
Però ogni tanto bisogna fermarsi e pensare. “Perché se non lo fai le cose cambiano senza accorgersene. Ho sempre pensato che il Movimento avrebbe dovuto crescere, migliorare, diventare maturo. Abbandonando certe posizioni estreme, per esempio…premiando il merito, promuovendo la partecipazione, correggendo gli errori. Ma se guardo al passato, più o meno recente, e se guardo al presente, devo ammettere il contrario”.
“Ci stanno dominando”
Il problema sono le alleanze? No, scrive Pedicini. “Non mi sconvolge il Governo con la Lega e neanche quello con il PD, però per governare insieme a loro avremmo dovuto essere capaci di dominarli e non il contrario”.
E invece – ecco la botta ai vertici dei Cinquestelle – “siamo costretti ad assistere inermi alla consegna dell’Italia al PD in Europa, alla consegna dell’Italia ai signori dell’austerita’, ai signori dei meccanismi europei che hanno strangolato le nostre attività produttive, a quelli che hanno messo in ginocchio le nostre piccole e medie imprese, a quelli che hanno affossato il Sud. Mi dispiace tanto, ma questo proprio non lo posso accettare. Non riconosco più il mio Movimento”.
Sassoli prima e Gentiloni poi gli hanno fatto male.
Pedicini non è l’unico a protestare: “L’indicazione di Gentiloni come commissario Ue è il primo, si spera uno degli unici, errori del nuovo governo. Purtroppo non è una scelta del Parlamento ma spero che i nostri ci spieghino il perché di tale decisione e cosa non ha funzionato negli accordi”. Lo scrive su Facebook il deputato M5S Andrea Colletti.