Sardegna, imprenditore romano compra l’isola di Serpentara. Giallo sul prezzo

11 Set 2019 18:30 - di Luciana Delli Colli

Un imprenditore romano, Fabio Sbianchi, 57 anni, ha acquistato l’isola di Serpentara, in Sardegna, che fu, tra l’altro, protagonista nel 2010 di una occupazione da parte dell’indipendentista Doddore Meloni, che l’aveva annessa alla Repubblica di Maluentu, insediata nell’isola di Mal di Ventre. Su Serpentara, che ha una superficie di 134 ettari, esiste un vincolo ambientale e paesaggistico assoluto: fa parte dell’area marina protetta di Capo Carbonara e non vi si può costruire.

Quanto costa l’isola?

A riportare la notizia dell’acquisto è il quotidiano L’Unione Sarda, precisando che il prezzo sborsato dall’imprenditore, attivo nel settore dei servizi per la mobilità, è top secret ma, rimettendo insieme gli indizi come in un piccolo giallo, le voci parlano di circa mezzo milione di euro. Da tredici anni l’isola era in vendita in un’asta fallimentare: l’asta, legata al fallimento di una società immobiliare romana e andata a vuoto tre volte, nel 2010 era arrivata a un prezzo base di 600mila euro.

«Il nome non mi piace, la chiamerei isola di San Luigi»

«L’ho acquistata da un anno, l’atto notarile verrà firmato e registrato solo a ottobre», ha detto l’imprenditore al quotidiano sardo. «Mi sono innamorato di questo angolo di Sardegna negli anni Ottanta: l’ho scoperto grazie a mio suocero che costruì una casa in un terreno vicino al cimitero per trascorrere le vacanze estive con la famiglia. Dal 1991 vengo tutti gli anni. Sono pazzo di un angolo incantevole, da preservare», ha aggiunto Sbianchi, chiarendo di avere un unico cruccio. «Quel nome, Serpentara, proprio non mi piace: gliel’hanno messo i francesi, evoca una natura avversa. Sarebbe bello invece – ha spiegato l’uomo – che si chiamasse isola di San Luigi, quella dove si allevavano i falchi dei viceré spagnoli». E proprio a San Luigi è intitolata l’unica costruzione dell’isola: una torre che fu costruita dagli spagnoli per l’avvistamento dei saraceni.

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