Renzi rivendica il partito “femminista”. Ma lo guida un uomo. Non come Fdi…
Commuove Matteo Renzi. Nel senso che fa piangere perché non si rende conto delle sciocchezze che dice.
L’ultima al Quotidiano Nazionale per presentare “Italia Viva” come partito femminista, “l’unico”, dice. Questo perché ci sarebbe una larga esposizione di donne. E dimentica che le prime tre cariche di partito, il leader e i due capigruppo, vedono solo la Boschi alla Camera. Che non è esattamente la scelta più popolare. In effetti un partito “femminista” con un uomo alla guida è un record da Guinness dei primati. Sempre in tema Boschi, poi, come può pensare di far dimenticare di averla candidata nel massimo possibile dei collegi per lasciare spazio a maschi trombati nei loro? Ma chi vuol prendere in giro, Matteo Renzi?
Poi, l’onorevole Genio e Smemoratezza scorda perfino che c’è un partito, che nei sondaggi ha il doppio dei consensi rispetto al suo, che ha una donna come leader ed è Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.
Persino la Boldrini – femminista per eccellenza – gli ha preferito Zingaretti. Idem per la Lorenzin, che pure di Renzi fu ministro. Niente da fare, con lui non ci è voluta andare.
La realtà è che Renzi ha bisogno di qualche contenuto per differenziarsi da altri partiti e non ne trova. Perché tutti hanno capito che la sua è solo una partita di palazzo e gli serve distrarre la pubblica opinione dalla manovra che ha messo in atto. Anche perché gli sarebbe difficile gareggiare in competenze, visto il personale politico di cui dispone. Renzi è abituato a premiare più i fedeli che quelli bravi. E forse questo è il vero motivo che essendogli rimasti pochini accanto, ha difficoltà a trovare persone all’altezza della situazione.