Oggi Silvia Romano compie 24 anni: il commovente post di auguri del papà
Oggi è il compleanno di Silvia Romano, la cooperante italiana rapita in Kenya nel 20 novembre scorso e al centro di un giallo fitto, sia sul sequestro che su quanto accaduto in seguito – e lungo un anno – tra spostamenti e indagini. le ultime acquisizioni sul caso darebbero la ragazza trasferita in Somalia da un gruppo di sequestratori, mentre 3 degli 8 che hanno partecipato al blitz del rapimento sono attualmente in carcere e sotto processo. E mentre i giorni passano e le indagini proseguono, il papà di Silvia posta un commovente messaggio d’auguri per la figlia lontana.
Oggi è il compleanno di Silvia Romano, la cooperante rapita in Kenya
«Oggi compi 24 anni. È il secondo compleanno che vivi laggiù in Africa»: inizia così il messaggio di auguri che Enzo Romano ha voluto scrive su Facebook a sua figlia Silvia, la cooperante italiana rapita in Kenya il 20 novembre 2018. «L’anno scorso – si legge nel post – festeggiavi con i tuoi amati bambini: quella torta con le scintille, piena di gioia e sorrisi “bianchi più che mai” intorno a te, e tu sorridente e felice di essere là. Questo compleanno è diverso. Ma posso regalarti dolci pensieri, trasmetterti forza ed energia dal profondo di un cuore che soffre, ma che non ha mai smesso di credere che tornerai tra le nostre braccia. Sei una grande! Papà Tuo». Nel post anche una foto che ritrae padre e figlia sorridenti. «Amo piangere commuovendomi per emozioni forti, sia belle sia brutte, ma soprattutto amo reagire alle avversità. Amo stringere i denti ed essere una testa più dura della durezza della vita. Amo con profonda gratitudine l’aver avuto l’opportunità di vivere», scrive il genitore.
Le indagini, la giovane italiana forse è in Somalia
Intanto, dagli ambienti investigativi, e già nei giorni scorsi, si è appreso che Silvia Romano, la cooperante italiana rapita in Kenya il 20 novembre scorso, potrebbe trovarsi in Somalia. Almeno questo è quanto emerge dagli sviluppi dell’inchiesta della Procura di Roma, coordinata dal sostituto procuratore Sergio Colaiocco, alla luce dell’ultimo incontro tra investigatori che si è svolto in Kenya e al quale hanno partecipato i carabinieri del Ros. In particolare, sono emersi contatti telefonici, avvenuti prima e dopo il sequestro, tra chi ha rapito la ragazza e alcune persone in Somalia. Gli investigatori ritengono che possa essersi trattato di un sequestro su commissione alla luce anche delle armi e dei mezzi e del numero di uomini (8 persone) impiegati per il rapimento e ritenuti “sproporzionati” rispetto ai gruppi criminali del Kenya. A far propendere per questa tesi c’è anche la direzione di fuga dei rapitori subito dopo il sequestro: la ragazza era stata prelevata in un centro commerciale di Chacama, poco fuori la capitale Nairobi, e la banda fuggì proprio verso la Somalia. Secondo le ultime informazioni sulla cooperante italiana, uscite poco più di un mese fa, Silvia era certamente in vita fino al giorno di Natale, quando poi fu ceduta a un altro gruppo di sequestratori.
La collaborazione investigativa tra Italia e Kenya
Intanto, le tre persone accusate del sequestro sono accusati anche di terrorismo e tornano in carcere in Kenya. Per i tre la Procura Generale del Kenya ha contestato l’aggravante del terrorismo disponendo la revoca della libertà su cauzione per Abdulla Gaba Wario, Moses Luwali Chembe e Said Adhan Abdi, ritenuti componenti della banda di criminali che il 20 novembre scorso rapì la giovane. Si sta dunque rivelando decisiva la collaborazione tra investigatori italiani e kenyoti così come il supporto offerto dall’intelligence italiana. Nelle prossime settimane, intanto, a quanto si apprende da fonti giudiziarie italiane, è in programma un nuovo incontro tra investigatori dopo quello avvenuto nei giorni scorsi durante il quale le autorità kenyote hanno messo a disposizione del team di inquirenti italiani documenti, verbali e tabulati telefonici.