M5S, Barbara Lezzi: «Non accampiamo scuse meschine come faceva Napolitano»

23 Set 2019 12:10 - di Gianluca Corrente
Ilva

«Sono certa che il ministro Spadafora assolverà anche me, al pari di Di Battista, se esprimo alcune mie idee prendendo spunto dalla sua intervista sul Corriere». Lo scrive in un lungo post su facebook l’ex ministra per il sud Barbara Lezzi, secondo cui «non è accettabile leggere da un 5stelle che, se la legislatura non dovesse concludersi alla scadenza naturale, regaleremmo il Paese a una destra populista e dannosa».

«Queste – sostiene – sono le scuse meschine addotte da Napolitano per formare il governo Letta-Berlusconi nel 2013. Scherziamo? Solo chi si sente investito di una levatura straordinaria si permette la presunzione di ignorare la volontà popolare. La legislatura deve andare avanti se ci saranno azioni e provvedimenti utili ai cittadini. Altrimenti sarà doveroso restituire la parola agli italiani. Si governa per fare e non per contenere le altre forze politiche».

Da Barbara Lezzi pelo e contropelo a Spadafora

«Il radicamento sul territorio si può fare solo con le alleanze? È gravissima questa affermazione – denuncia ancora Barbara Lezzi – Se si prende atto che ci sono lacune da colmare con i nostri territori, dobbiamo muoverci in fretta per riallacciare i rapporti con essi e non delegare a coloro che nei territori hanno fatto da baroni con concessioni di posti di lavoro in cambio di voti e con il clientelismo tipico di molte regioni che ha scoraggiato giovani, deboli ed onesti. E’ per queste ragioni che il Movimento è nato ed ha ricevuto milioni di consensi. Lo ricordi? Lo sai?».

«Io nel Movimento prima che nascesse»

«Sono nel Movimento da prima che nascesse, dal primo VDay, ho ben chiara l’identità dei miei contenuti. Non mi serve incasellarmi per tenere fede a quello che sono, che ho difeso, per cui sono stata insultata e denigrata insieme ai miei colleghi eletti a tutti i livelli ed insieme alle migliaia di attivisti. È questa identità che ci ha portato al governo. Non dimentichiamolo – scrive ancora l’ex ministra M5S – Il mio consiglio è quello di confrontarsi con tutti i nostri eletti nelle regioni, nei comuni, nei parlamenti italiano ed europeo prima di assumere qualsiasi decisione sui diversi territori. O si pensa che a cuor leggero si possa governare con i De Luca, gli Emiliano, Oliverio e compagnia bella? Non mi risulta possa essere un percorso agile. Ma mi risulta che questi personaggi non molleranno e, se non ci sarà il loro nome sulla scheda, non è detto che non ci siano attraverso altri».

Quella risposta su Di Battista…

«Ora, ministro Spadafora, lasciatelo proprio dire: la risposta su Di Battista rivela tutta la debolezza di questa intervista – conclude Barbara Lezzi – Alessandro sarebbe “stato” un riferimento? No, ministro, è colui che ha portato il Movimento al governo del Paese e molti di noi ad essere o essere stati ministri. Porta ancora in sé quell’identità che stai cercando altrove e che dovresti riconoscere per non fare la fine di un Renzi qualunque che, governando con i voti di Bersani, ha portato ai minimi storici il suo partito e, soprattutto, ha portato al declino il nostro Paese».

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