La vedova Signorelli (85 anni) convocata in questura. Il figlio: «Miserabili»

30 Set 2019 11:23 - di Redazione

La persecuzione continua. «Credevo di aver visto quasi tutto da parte delle procure italiane ed in particolare da quella di Bologna, sbagliavo :questa mattina ho ricevuto una telefonata da parte di un ispettore della questura romana di via San Vitale che mi avvisava che stavano andando a casa di mia Madre per notificarle un avviso di presentazione presso i loro uffici per il giorno 1 ottobre» è il post furioso con cui su Facebook  Luca Signorelli, figlio di Paolo, comunica la notizia della convocazione della vedova Signorelli.

Il calvario giudiziario di un innocente

«Di fronte alla mia perplessità e alla richiesta di andare io al suo posto, mi è stato gentilmente detto che non era possibile perché Mamma risulta essere “persona informata sui fatti” e che è quindi obbligata a comparire dinanzi a loro per essere ascoltata…Ascoltata su che cosa ho chiesto ma l’unica risposta che ho avuto è stata che il provvedimento viene dalla procura di Bologna!!!!» prosegue il figlio di Paolo Signorelli, morto il primo dicembre 2010 all’età di 76 anni. Professore  di storia e filosofia, tra i massimi esponenti di Ordine Nuovo, fu accusato e incarcerato per vari capi di imputazione, compresa l’accusa di essere il mandante della strage di Bologna. Dopo dieci 10 anni di carcerazione“ preventiva” trascorsa  da innocente, in condizioni invivibili, Signorelli su assolto da tutto.  Un’odissea giudiziaria vergognosa, figlia di teoremi mostruosi rivelatisi poi un castello di sabbia. Vissuta con dignità e forza interiore inimmaginabili. Lo stesso Signorelli testimoniò il calvario personale (e della sua famiglia) in un libro dal titolo Di professione imputato.

La denuncia di Luca Signorelli

«Inutile dirvi – prosegue sdegnato Luca – come si è sentita mamma quando sia pur con gentilezza si è vista entrare in casa la polizia tanto da sentirsi male ancora adesso che vi sto scrivendo! È una vergogna, ha 85 anni ha dovuto vedere il marito incarcerato per 10 anni con qualsiasi accusa e poi assolto da tutto ed ora le si chiede di testimoniare? Ma che cazzo vi dice la testa luridi salumai che dal 1980 continuate a costruire castelli di carta in cui volete dimostrare che è stata una strage fascista e perciò andate senza ritegno a convocare in questura una anziana donna che non ha mai fatto neanche un infrazione stradale! Miserabili abbiate il coraggio di dire la verità, non avete nulla in mano e questa bolla di sapone vi scoppierà prima o poi, ma lasciate in pace almeno una donna del 1934 che ha già sofferto abbastanza per le vostre persecuzioni politiche! Vergogna!».

Commenti

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  • eleonora 3 Ottobre 2019

    una sorte simile a quella che toccò a tortora quella fu un’accusa più infamante perchè riguardava la droga. questa accusa è però dolorosa perchè colpisce un’idea che non fu di uno ed di molti per fortuna ancora oggi. hanno visto non l’antgonista ma il nemico perchè incapaci di articolare un contraddittorio costruttivo pulito leale. più semplice colpire vilmente alle spalle