La furia di Sgarbi contro il Conte-bis: «Ventuno capre come ministri» (video)

10 Set 2019 12:21 - di Redazione

«Gentile presidente,non posso negare che mi piace questa cagnara. Altra politica, altra Italia. Ma c‘e’un dimenticato profilo etico che voglio ricordare. È tempo di grandi padri, di elevati maestri. Ed ecco il governo Grillo-Renzi. Eppure, quando il figlio fu accusato del delitto Montesi, il padre, il ministro degli Esteri Attilio Piccioni si dimise. Quando il figlio dell’elevato Grillo è stato accusato di stupro, Grillo ha fatto Di Maio ministro degli Esteri…», accusa in aula, durante il dibattito sulla fiducia, Vittorio Sgarbi, che parla di “coperture politiche del Pd”. Sgarbi prosegue con pesanti critiche sulla scelta di creare il governo gialllo-rosso: «Nessun principio politico, nessun rispetto per gli elettori. Il motivo di una soluzione così irragionevole è solo salvare il posto. A questo opportunismo si contrappone, come un macigno, una riflessione di Paolo Borsellino: “La Rivoluzione si fa nelle piazze con il popolo, ma il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano. Quella matita, più forte di qualsiasi arma, più pericolosa di una lupara e più affilata di un coltello. Quella matita vi distruggerà. Vi infilzerà. La mia fiducia nella vostra inconsapevolezza e scellerataggine non è finita. Aspettiamo di peggio».

In una intervista alla Sette, poi, il critico d’arte usa l’ironia per definire il nuovo governo…

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