Giordano Bruno Guerri: il vero pericolo è l’antifascismo che resuscita i fantasmi

23 Set 2019 13:50 - di Redazione

Se in Italia c’è un pericolo è l’antifascismo, non certo il fascismo. Una tesi ardita, ma ovvia per una minoranza di “illuminati”, tra i quali c’è Giordano Bruno Guerri, storico e presidente della Fondazione del Vittoriale dannunziano. Guerri, che di recente ha impersonato la figura di un interventista in un cameo nel film Martin Eden, ha ribadito questa tesi in un’intervista a La Verità: “Il rischio di fascismo non esiste, le minacce da temere sono altre, a cominciare da quella religione civile, imposta nel Dopoguerra, che ora resuscita fantasmi dal nulla”.

Non è la prima volta che Guerri fa sentire la sua voce controcorrente: già tre anni fa, intervistato da Linkiesta.it, si scagliò contro la demonizzazione del fascismo e contro l’idea che nella storia possa esistere il “male assoluto”. Nessuno può negare – disse in quell’occasione – che in un regime durato venti anni siano state fatte anche cose buone. Ed entrò così in rotta di collisione con lo stesso Capo dello Stato Sergio Mattarella il quale aveva tuonato contro chi sosteneva che il fascismo avesse fato anche buone cose.

In pratica, se l’antifascismo diventa il pretesto per chiudere la bocca ai dissidenti il pericolo è lì, non nei fantasmi del passato: “Ma davvero – dice adesso Guerri a La Verità – qualcuno vede un pericolo nei quattro gatti di CasaPound e Forza Nuova? Semmai occorre guardare al dominio delle multinazionali digitali o a un’Unione europea incombente che prende il sopravvento sugli Stati”. Tutta colpa degli storici, argomenta Guerri, che non hanno cercato la verità per 30 anni fino al revisionismo di Renzo De Felice.

Oggi però gli storici non sono considerati: torna in auge al contrario la teoria di Umberto Eco di un fascismo eterno, categoria demonizzante da applicare la nemico di turno magari con la complicità e l’eco virale dei social. Un misto di ignoranza e faziosità da considerare allarmante per tutti gli spiriti liberi.

Commenti

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  • gino sestini 24 Settembre 2019

    Sono conoscente ed amico di Bruno Giordano Guerri , quindi , come si dice a Siena gioco in casa ,ed e’ semplice per me concordare in toto con Bruno , ma voglio aggiungere un particolare ,un piccolo particolare che fa la differenza , chi vive in una Regione , Provincia , Comune , dove dal 1945 la fa da padroni il P.C.I. prima , PDS , DS, PD,dopo , coadiuvati , da CGIL , dove se non fai parte della loro nomenclatura , circoli ,sindacati ,insomma i loro circuiti organizzativi , insomma se non la pensi come loro , e ai l’ardire di dirlo , esprimere il tuo dissenso , magari gridandolo pure come ho ,e continuo a fare io ,apprezzando e mettendo in evidenza quanto anche di buono e bello fatto dal Fascismo durante il ventennio , parlare delle fosse Ardeatine , parlare delle Foibe , come per magia , si chiudono il piu’ possibile le porte e finestre , e ti indicano con il ditino , . Io sono Toscano , vivo a Siena quindi in questo ho fatto BINGO

  • Gianfranco 24 Settembre 2019

    Sono settant’anni che il fascismo ha costituito l’ (unico) scopo di vita di una massa di persone che, altrimenti, sarebbero state insignificanti e inutili a se stesse e agli altri. Ricordo quando negli anni settanta l’avere un nonno contadino costituiva un vanto, un salvacondotto morale e sociale. Il fascismo costituiva l’unica stampella alla loro vita – altrimenti – priva di contenuti. Rievocavano la Resistenza che, a parte pochi fulgidi esempi, si concretò nel correre in soccorso al vincitore (gli Alleati) tenendosi al centro della Storia ma ai margini delle battaglie. Lo starnazzare sulla storia ammutoliva – opportunamente – sulle foibe e sulle vittime di Stalin.

  • maurizio pinna 23 Settembre 2019

    E’ VERO, e quel che è peggio è che tali credenze sono veicolate nella scuola dove la stragrande maggioranza di professori e presidi sono di RELIGIONE comunista, provare per credere. I giovani, in gran parte ignoranti di Storia per vari motivi, parlano con disinvoltura del fascismo, credono veramente che nel 1943-45 l’Italia venne liberata dai partigiani e non da 200 mila soldati alleati, con artiglierie, carri armati ed aerei, partigiani che chiamavano brigate delle formazioni di 400 uomini, quando la brigata di fanteria,allora, ne aveva 10 volte tanto. Penso che tra le cose più bieche che possa fare un adulto vi sia quella di ingannare i giovani.

  • giovanni vuolo 23 Settembre 2019

    Delirium tremens !!! Parlare di pericolo fascismo, col terrorismo alle porte.