Forza Italia, la Carfagna e l’esercito dei 58: tra la pizza e i fritti, arrivano gli altolà al Cav
Fedeli a Berlusconi ma fino a un certo punto. Il messaggio è Caro Silvio, ti vogliamo bene ma non ci sottomettiamo ai sovranisti. Un elegante altolà. Erano 58 i parlamentari di Forza Italia alla cena organizzata da Mara Carafagna nel ristorante “Gina” ai Parioli. Al buffet penne al ragù e alla genovese, ma soprattutto un classico della tradizione napoletana: pizza e fritti. «Non moriremo renziani o salviniani, siamo e resteremo berlusconiani», ha esordito la Carfagna nel suo saluto. Parole ripetute dal senatore azzurro Massimo Mallegni, che teneva il pallottoliere della cena: «Siamo – ha spiegato all’Adnkronos – un gruppo che ha dimostrato ancora una volta che Forza Italia è centrale nel dibattito politico e non aspira a nessun sovranismo. Guardiamo solo all’interesse dei cittadini. Berlusconi è ancora centrale nel dibattito politico».
Una cena, tante polemiche. L’appuntamento della Carfagna ha fatto riemergere vecchi rancori mai sopiti. Tutto è partito dall’allarme creato dallo strappo annunciato da Matteo Renzi dal Pd. Tra gli azzurri è tornato ad aleggiare il fantasma del Nazareno bis, alimentato dal malessere verso il sovranismo della Lega dell’altro Matteo. Molti gli scontenti. E la cena della Carfagna, per una serie di coincidenze, è caduta proprio mentre il partito forzista era sempre più in ambasce per il futuro: tanto malessere perché molti non intravedono una prospettiva, tanti sono stanchi di fare da spalla al “Capitano”.
Quando è trapelata la notizia dell’incontro da “Gina”, la Carfagna. Qualcuno ha raccontato persino di un giro di telefonate frenetico per sondare gli umori e “frenare” gli invitati. Addirittura qualcuno ha parlato dell’idea di un rientro a Roma del Cav per una riunione a Palazzo Grazioli sulla legge elettorale, per mandare all’aria la cena. A questo punto, la vicepresidente della Camera, raccontano fonti parlamentari all’Adnkronos, è stata costretta a richiamare Silvio Berlusconi per chiarire che lei è sempre stata leale e continuerà ad esserlo. Nessuna cena carbonara. Il Cav ha ascoltato, ha detto di aver capito, ma per mettere a tacere ogni polemica le ha chiesto di fare una nota di precisazione.