Doppio turno e presidenzialismo, la svolta di Giorgia Meloni a Porta a Porta
Per il presidenzialismo siamo disposti anche a rischiare il doppio turno nella legge elettorale: a Porta a Porta, ieri sera, la svolta di Giorgia Meloni. Una trasmissione tambureggiante, con Bruno Vespa a incalzare la leader di Fratelli d’Italia, pronta a rispondere come al solito.
“Ci prepariamo ad una dura opposizione ma non sarà lunga”. Questa la convinzione della Meloni a proposito della durata possibile del governo Conte Bis.
E non appare preoccupata del nuovo movimento politico di Matteo Renzi per quel che riguarda la sua eventuale attrattiva verso il centrodestra: “Non ci sarà un’emorragia” verso il nuovo partito di Matteo Renzi, che ha definito come una “creatura che non andrà lontanissimo”.
Presidenzialismo come architrave
Poi, appunto, la legge elettorale, con la discussione che sembra vertere sul ritorno al proporzionale. Di tutt’altro avviso – ed è davvero una notizia – la posizione della presidente di Fratelli d’Italia. “Sono disposta a pagare qualunque prezzo”, anche una legge elettorale a doppio turno, “per l’elezione diretta del capo del governo”. Il presidenzialismo, insomma, come architrave della proposta politica della destra italiana deve campeggiare su tutto.
Bruno Vespa ha ovviamente domandato che cosa succederà alle elezioni regionali. Per i candidati del centrodestra alle elezioni regionali, a partire dall’Emilia Romagna, “bisogna parlare ancora di tutto – ha detto la Meloni – bisogna partire dai candidati più spendibili per vincere”. E la Meloni ha poi annunciato anche un vertice del centrodestra per la prossima settimana.
Orban ad Atreju 2019
La leader della destra ha commentato anche i tentativi di alleanze locali della maggioranza di Conte: “L’ipotesi di alleanza M5S-Pd alle regionali è una strada che tenteranno per ammissione di debolezza, altrimenti rischiano di perdere molte Regioni”. Comunque – ha aggiunto – è anche “una buona notizia, un fattore di semplificazione, finisce il bluff del Movimento 5 stelle forza anti-sistema che drena voti a destra. La sinistra da una parte, M5S-Pd, dall’altra il centrodestra”.
E a questo proposito “mi fa molto sorridere l’ipotesi di candidati civici” M5S-Pd alle Regionali, “perché è un’ammissione di impresentabilita'”.
Poi, il tema dell’immigrazione, partendo dalla notizia della presenza di Viktor Orban ad Atreju 2019 che si terrà in questo weekend. Sull’accoglimento dei migranti – ha detto la Meloni – “sono d’accordo con Orban”, perché “non voglio la redistribuzione, voglio il blocco navale, voglio fermare il flusso“.
“Trovo che sia più ipocrita – ha aggiunto la leader di Fdi – la posizione di Macron, non si può parlare di redistribuzione dei rifugiati, quando poi l’85 per cento sono immigrati clandestini e restano da noi”.
Spero che Giorgia riesca ad affermare i suoi propositi, ma non sarà per niente facile, anzi. Più il tempo passa e più sono convinto che il Paese sia inguaribile e ritengo che la colpa si da addebitarsi ai Vertici, arbitri schierati in campo con la squadra avversaria. Non vi è NULLA da questa parte che NON VENGA MANIPOLATO, SPECULATO, IMPUGNATO PER COLPIRE, ogni occasione minima diventa un pretesto, penso anche, usando un allegoria, che negli USA non vi sia nessuno che chiama l’altro SUDISTA, da noi FASCISTA è costante e chi dovrebbe spegnere attizza o tace. Tutto ciò crea una sorta di sfacciata impunità per cui gli avversari si sentono autorizzati a compiere azioni scorrette quando è poco.
Spero per Giorgia, per l’onestà, il coraggio e la determinazione che ci mette, in questa melma camaleontesca in cui ormai è immerso il Paese.
La Signora Meloni giustamente ha ripreso lo studio che fu fatto in AN il quale sentenziò che era più adatto il semipresidenzialismo alla francese per l’Italia anche in virtù della nostra Carta Costituzionale. Pertanto doppio turno per il Capo del Governo e elezione diretta del Presidente della Repubblica.
Ottimo.