Biancofiore: «La Conzatti è un’immorale, meglio perderla che acquistarla»

18 Set 2019 17:50 - di Federica Argento

Donatella Conzatti? Meglio perderla. Implacabile Micaela Biancofiore. Un giudizio al vetriolo sulla “traditrice” al suo ennesimo cambio di casacca. «Renzi, che proviene dalla Margherita come il suo fondatore Lorenzo Dellai, avrebbe dovuto interpellarlo prima di compiere il medesimo autogoal che ho compiuto io, quando ho disgraziatamente ascritto, candidato e fatto eleggere Donatella Conzatti». La Biancofiore infierisce sulla senatrice di Forza Italia passata sul carro di Renzi. «Dellai mi disse pubblicamente: “sappiate che non fate un torto a Lista civica nello sfilarcela, che sarà un un problema per voi”. Mai frase fu più profetica. La senatrice col suo fare apparentemente affabile, mieloso e accondiscendente ora passerà a seviziare anche Renzi e Italia Viva, appena la sua sfrenata ambizione non troverà soddisfazione. Un’ambizione che non prevede nessun altro Dio all’infuori di se stessa».

Biancofiore: «Un’ambizione sfrenata»

«La senatrice – continua la Biancofiore –  non ha una linea politica, persegue una sola idea, se stessa al vertice di una qualsiasi formazione politica, anche della Lega se glielo consentissero. La Conzatti purtroppo – prosegue – ha un curriculum che ne evidenzia tutta la sua immoralità politica, saltellando da un partito all’altro incurante delle promesse fatte agli elettori che le hanno dato il mandato parlamentare grazie ad una precisa coalizione politica, il cui programma le era noto prima della candidatura».

«Auguri a Renzi…»

Biancofiore è un fiume in piena: «La senatrice di suo non ha infatti un voto, anche se millanta che i voti della lista civica di Monti in Trentino nel 2013 fossero  suoi e non di Dellai. Le idee poi della senatrice oltre ad essere poche e circoscritte al suo ego, sono confuse. Parla di popolarismo aderendo al partito di Renzi, cioè di colui che da presidente del Consiglio e del Pd fece aderire il partito al PSE ? Per Forza Italia è una libertà da una lenta agonia che allontanava gli elettori inferociti dal saccheggio politico subito, a Renzi mi sento di dire una sola cosa: “Auguri, se pensa di recuperare consenso con questa gente, ha già perso la scommessa».

Commenti

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  • Carlo Cervini 19 Settembre 2019

    Non mi meraviglia, l’errore iniziale e determinante di Berlusconi è stato dal 1994 quello di non volere un movimento strutturato sul territorio, ma un partito degli eletti con annessi e connessi. Evidente che il collante ideologico d’appartenenza non c’è mai stato e ogni eletto con le proprie truppe cammellate fa e va dove vuole, spesso al miglior offerente………i casi sono centinaia in 25 anni e troppa gente ha considerato Forza Italia come un taxi driver per il potere personale.