Atreju, Meloni chiude lanciando una nuova sfida: “Il 30 novembre la casa dei patrioti” (video)
«Nei prossimi mesi saremo impegnati a fare opposizione ma anche a disegnare l’Italia che verrà. Un’Italia fiera, fiduciosa, capace di agire in grande, di alzare la testa di guardare le stelle». Così Giorgia Meloni nell’intervento conclusivo di Atreju 2019, che ha lanciato un appello oltre i confini di Fratelli d’Italia. «L’appello è rivolto anche a chi vuole mettersi in gioco con noi. Vogliamo portare al governo gli italiani migliori. Da qui l’annuncio, dopo la manifestazione del 19 ottobre a Piazza San Giovanni, per l’appuntamento di sabato 30 novembre «Sarà un grande evento programmatico che chiameremo “il ritrovo dei patroti, la casa dei patrioti” perché sarà il luogo nel quale chi ama l’Italia potrà ritrovarsi».
Nel corso del suo intervento, la leader di FdI ha lanciato un appello anche agli alleati di centrodestra: «Con la chiarezza che ci contraddistingue, oggi diciamo che vogliamo una alleanza diversa, nella quale non ci siano più poligamie o ambiguità. Chi vuol essere nostro alleato metta nero su bianco che non si faranno mai più governi con gente che si è stati eletti per combattere. Chi vuole essere nostro alleato firmi il patto anti inciucio e si impegni a rimanere in questa metà campo».
«Mi fa piacere – ha aggiunto la Meloni – che la Lega sia tornata all’opposizione, spero che quanto prima Forza Italia chiarisca il suo posizionamento. Noi per il futuro vogliamo un’alleanza diversa senza ambiguità. Ecco perché rinnovo al centrodestra la richiesta di mettere nero su bianco che non si faranno più accordi con governi con chi è stato eletto per combatterci». La leader sovranista ha ribadito: «Siamo pronti a ricostruire un’alleanza forte, ampia, credibile a ogni livello ma le alleanze non si fanno sulle parole: si costruiscono sui fatti».
Meloni: “Il governo del ribaltone è nato a Strasburgo”
Davanti alla platea di Atreju la leader di FdI si è tolta più di un sassolino dalla scarpa. «Sette mesi fa i soloni dei flussi elettorali ci davano al 2,4 per cento, dicevano che saremmo stati fagocitati e, invece, ora Fdi è il secondo partito di centrodestra e secondo gli ultimi sondaggi siamo oltre l’8 per cento». «Il governo del ribaltone di palazzo nasce a Strasburgo – ha aggiunto dal palco -. Lì daremo la più grande battaglia per la sovranità italiana. Non vogliamo maggiordomi ma orgogliosi rappresentanti del popolo italiano». E ancora: “La buona notizia è che questi non dureranno» ha assicurato Meloni, bollando il Conte bis come «governo di abusivi». «Conte che fino a qualche settimana fa era bollato come un burattino, ora è un grande statista, un premier perfetto per un governo che possa piacere a Francia e Germania , quindi, un’obbedienza cieca ai loro diktat. Un perfetto maggiordomo in guanti bianchi, per loro».
Fratelli d’Italia farà dunque «un’opposizione dura senza sconti” alla maggioranza rossogialla, in Parlamento e in piazza. «Ci dicono che siamo sovversivi – ha detto Meloni -. Difenderemo sempre Dio Patria e famiglia: fatevene una ragione». Poi rivolgendosi a Renzi: «Chiama il suo partito Italia viva, ma è formato gente estinta, invece di andare al voto. Renzi è campione mondiale di faccia di bronzo».
“Ardisco e non ordisco”
Meloni si congeda dalla platea della 22ma edizione di Atreju lanciando l’appuntamento del 30 novembre, oltre i confini di FdI. «Chiunque ama l’Italia può dare il suo contributo a costruire l’Italia che ha sempre sognato. Forse non è un caso che un evento come questo capiti nel centenario dell’impresa di Fiume. Manteniamo lo stesso motto: “Ardisco, non ordisco”. Il nostro motto rimane. Con quell’amore continuiamo a gridare viva l’Italia!»