All’Economia Conte vuole il tecnico che svenderà i nostri gioielli di famiglia

3 Set 2019 12:15 - di Il Cavaliere Nero

Risparmiateci l’uomo dell’austerità. C’è un pericoloso candidato all’Economia, tra i nomi vagliati da Conte per il ministero figura l’ex direttore generale di Bankitalia, Salvatore Rossi. E’ l’uomo della svendita di ogni bene nazionale: se arriva lui a via XX settembre possiamo scordarci Eni, Enel, Leonardo, Fincantieri et, i nostri gioielli di famiglia. Si preparerà un colossale affare per chi riuscirà a mettere le mani sui beni più preziosi del nostro Paese.

Perfetto per le troike…

Del resto, il pensiero di Rossi è abbastanza noto. Feroce nemico delle politiche di spesa, è arrivato a sostenere che “l’austerità che uccide l’economia è un falso mito”. Perfetto per le troike che si aggirano per il mondo a caccia delle giugulari dei popoli.
Rossi è arrivato a chiedersi sul Corriere della Sera se davvero possiamomo permetterci una manovra di bilancio espansiva per contrastare la recessione importata, ovvero più spese e meno tasse per tamponare una crisi di breve termine, non solo (nel caso delle tasse) per risolvere il problema di lungo termine che l’Italia si trascina da molti anni.

Solo austerità in economia

Secondo l’ex direttore di Bankitalia nuvole nere si addensano nei cieli del mondo, in particolare le schermaglie fra Stati Uniti e Cina sugli scambi commerciali e sulla futura dominazione tecnologica. Dunque, una recessione nel mondo avanzato potrebbe alla fine prodursi, combattuta dalle politiche monetarie con crescente affanno. “Si invocano allora politiche espansive dei bilanci pubblici” osserva Rossi, sottolineando però che queste politiche espansive possono essere fattesoltanto da chi se le può permettere”.
Insomma, non possiamo permetterci nessuna manovra anti-austerità se le circostanze della congiuntura economica mondiale lo richiedono? Ebbene, specifica Rossi, “è quasi così, anche se non del tutto”.
Occhio al pericolo…

Commenti

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  • Cecconi 3 Settembre 2019

    “Si invocano allora politiche espansive dei bilanci pubblici” osserva Rossi, sottolineando però che queste politiche espansive possono essere fatte “soltanto da chi se le può permettere”.

    Ed infatti noi ce le possiamo permettere. Addirittura possiamo essere i privilegiati a livello europeo. Il problema non sta nell’austerità, sono vent’anni che i governicchi italiani stanno facendo politiche economiche restrittive e abbiamo quasi raddoppiato il debito pubblico (+78% dal 2000 al 2018, dati ufficiali) ma nell’apportare i giusti cambiamenti sia nella spesa pubblica che nelle entrate. La somma delle due voci è 1710/MLD € (875 uscite, 835 entrate) a cui si debbono aggiungere 100/MLD € di evasione fiscale.

    Sono certo che se dessimo l’incarico di revisione ad una massaia accorta sarebbe in grado di tagliare e anche di brutto almeno 100/MLD tra spesa corrente e le voci di revisione di spesa oltre a recuperare la gran parte dell’evasione e dell’elusione.

    La domada da porsi è la seguente: cosa hanno fatti i vari governicchi negli ultimi 20?

    Hanno sperperato solo le enormi risorse finanziarie in spesa corrente, quasi dimezzando gli investimenti pubblici e gli investimenti produttivi e tartassando di tasse i soliti noti e qui sta il cancro.

    Ma per fare tutto ciò che ho scritto occorre un governo composto da persone competente che resti in carica 5 anni poiché il dispiegamento dei benefici reali di quanto suggerito si avvertiranno dai tre anni in poi. Ovviamente non dovranno guardare i sondaggi nel frattempo poiché ci sarà una platea di circa 5/6 milioni di votanti, quelli che hanno accumulato ricchezza con la spesa corrente pagata dai soliti noti, li sentiremo urlare “tipo le oche del Campidoglio” ma alla fine dei cinque anni sicuramente il governo che avrà adottato tali misure sarà premiato con un pieno di voti stile “maggioranza bulgara”.

    Ecco il senso del mio appello alla Signora Meloni e alla dirigenza del partito di dotarsi figure tecniche più che ottime e capaci che non posso essere certamente io e la gran parte degli italiani.

    Nel frattempo se uscirà dal bussolotto il nuovo esecutivo, continueremo a galleggiare continuando ad aumentare il debito pubblico e il deficit sino a quando non accadrà quanto accaduto alla Grecia cosa che non auspico e non auguro neanche al peggiore dei miei nemici..