Zingaretti al Colle. «Un nuovo governo con noi? Ci proviamo, ma non a ogni costo»
“Abbiamo indicato al presidente i primi, non negoziabili, principi cui un nuovo governo dovrebbe rifarsi”. Lo ha detto Nicola Zingaretti dopo le consultazioni al Quirinale. Il segretario del Pd ha parlato di una “chiara e indiscussa scelta europeista e l’impegno a costruire un’Europa profondamente rinnovata all’insegna dello sviluppo, del lavoro e della solidarietà”. Poi, ha proseguito, “il pieno riconoscimento e difesa della democrazia rappresentativa, a partire dal valore della centralità del Parlamento, una svolta radicale delle scelte economiche e di sviluppo, puntando alla sostenibilità ambientale e ridando totale centralità a politiche redistributive, agli investimenti, ai temi del lavoro e attenzione all’equità sociale e per evitare ulteriori inasprimenti fiscali, infine, a cominciare da quello dell’Iva”. Infine, Zingaretti ha parlato di “una svolta, con l’Europa, nell’organizzazione e gestione dei flussi migratori rispetto ai decreti approvati in questa legislatura”. Fuori dal politichese, il segretario del Pd vuole risolvere il problema dei clandestini innescato dai precedenti governi del Pd, magari coinvolgendo la Ue in questa emergenza, Ue che però negli ultimi anni ha lasciato l’Italia da sola con le ong e le cooperative di accoglienza.
Zingaretti non chiude sul governo eventuale coi grillini, che però sarebbe un governo di minoranza reale: “Abbiamo espresso al presidente della Repubblica la volontà di formare una diversa maggioranza con l’avvio di una fase politica nuova, per dare vita a un governo nel segno della discontinuità politica e programmatica”. Il Pd, insomma, ritiene “utile” provare a costituire un “governo di svolta”. Però, dice Zingaretti, quello che serve non è un “governo a ogni costo” ma “un governo di svolta, alternativo alle destre, con un programma nuovo, solido, con una ampia base parlamentare, che possa dare speranza agli italiani”. Il problema è proprio la maggioranza parlamentare: “Se non dovessero esistere le condizioni, tutte da verificare”, per un governo “di svolta”, lo “sbocco naturale sono nuove elezioni anticipate per le quali il Pd è pronto”, ha aggiunto. Perché poi non va dimenticato, ha sottolineato Zingaretti, “che per noi è una scelta non facile a causa dell’eredità pesante del precedente governo e della distanza politica con alcune forze, in particolare il M5s, protagoniste del governo Conte”.
“Abbiamo espresso al presidente della Repubblica la volontà di formare una diversa maggioranza con l’avvio di una fase politica nuova, per dare vita a un governo nel segno della discontinuità politica e programmatica”… COME E’ POSSIBILE dar vita ad un governo “nel segno della DISCONTINUITA’ POLITICA E PROGRAMMATICA” SENZA PASSARE PER DEMOCRATICHE ELEZIONI?? A casa mia SI SCRIVE G O L P E!!