Rotondi continua la guerra contro “l’orco cattivo”: «Allontaniamoci da lui»

24 Ago 2019 11:26 - di Roberto Mariotti

Non si placa l’ira funesta di Gianfranco Rotondi. Porta avanti la sua “guerra personale” contro il leader della Lega. Lo considera una sorta di mostro pericoloso, un giudizio che sembra uscire dalla bocca di un piddino esasperato e non da quella di un moderato (o presunto tale). «In questi giorni – racconta – ho svolto intensamente il mio ruolo di presidente della fondazione “Democrazia Cristiana”. Ho sentito uno a uno tutto gli esponenti della Dc storica, a cominciare dai più autorevoli che sono viventi».

Il risultato? «Il nostro mondo – dice Rotondi – è unanime nel rifiuto di qualsiasi alleanza elettorale con Salvini, che si incammina su una deriva populista con tratti autoritari». C’è invece «un diffuso favore verso il tentativo di costruire un governo che accompagni il varo di riforme meno raffazzonate del semplice taglio dei parlamentari, che pure costituisce una occasione preziosa per reintrodurre una legge elettorale di tipo proporzionale».

Ormai lo ripete continuamente. Di pochi giorni fa la dichiarazione che ha provocato un mare di critiche: «Se Forza Italia vuol tornare a vincere deve abbracciare il Ppe credendoci veramente e non facendone solo l’abito per le cerimonie», aveva detto Rotondi, in un’intervista al Foglio. «Merkel si è accordata coi socialdemocratici, mai con la destra. I gollisti hanno votato Macron contro Le Pen. C’è un confine a destra invalicabile, solo noi lo spostiamo a seconda di quanti collegi ci offre Salvini».

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