Renzi sceglie il nome più sfigato per il suo nuovo partito: “Azione civile”. Era quello di Ingroia…

13 Ago 2019 10:56 - di Robert Perdicchi

Scoppia la bufera sul nome del nuovo, possibile partito che Matteo Renzi avrebbe in cantiere di varare in caso di probabile scissione originata anche dalle diverse posizioni nel Pd sulla crisi di governo. “Azione civile”, secondo indiscrezioni dei giornali, sarebbe il nome scelto dai renziani per il proprio contenitore politico destinato, nelle intenzioni dell’ex premier, a inciuciare con chiunque in Parlamento per evitare le urne.
Peccato che quel nome fosse già in dotazione, con scarsa fortuna, dell’ex procuratore aggiunto Antonio Ingroia, che era sceso in politica prima con il nome “Rivoluzione civile”, per poi cambiarlo in”Azione civile” dopo i pessimi risultati elettorali. Ma anche nel secondo caso, il risultato elettorale non era stato molto diverso, in occasione della sua candidatura nel 2013. «Tentano di scippare il nostro nome – si legge nel comunicato firmato appunto Azione civile, movimento politico fondato e presieduto da Antonio Ingroia – è una notizia che ci indigna e scandalizza. “Azione civile” è un nome depositato davanti ad un notaio, e già presente in varie elezioni, il nostro. Renzi e i suoi comitati tengano giù le mani dal nome del nostro movimento. Respingiamo sdegnati al mittente questo tentativo».

Dopo la denuncia del “furto” di nome e di simbolo, da parte di Ingroia, è arrivata lareplica del renziano Ettore Rosato, altro fedelissimo dell’ex segretario dem: «I circoli lanciati da Renzi si chiamano ‘Comitati di azione civile’. Da qui l’ipotetico nome di “azione civile” evocato da anticipazioni giornalistiche. Del resto lungi da noi usare un’idea di Ingroia, per ragioni di tutela del nome e soprattutto scaramantiche». «Rosato, capisco il vostro imbarazzo. È evidente a tutti che siete voi ad avere le idee moooolto confuse. Se il nome Azione Civile non vi piace perché l’avete scelto per i vostri ”nuovi” comitati copiandoci? Vista la gaffe… per piacere, togliete il nostro nome dai vostri comitati», replica ancora l’ex pm.

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