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Renzi baldanzoso e sfacciato: ridacchia di Conte, sfida a duello Salvini

Politica - di Franco Bianchini - 20 Agosto 2019 - AGGIORNATO 20 Agosto 2019 alle 14:38

«Il governo Conte, Salvini, Di Maio ha messo in ginocchio l’Italia, vada a casa». Matteo Renzi parla ovunque. va a “Studio Aperto”, scrive sui social, rilascia dichiarazioni. Si esalta, si sente improvvisamente forte.. Fa il baldanzoso, mister 80 euro. Rinato, o meglio resuscitato dai Cinquestelle- Da sconfitto e umiliato a un passo dal governo. Parla di Conte con ironia. «Vediamo se ci faranno votare e soprattutto se ci faranno parlare. L’importante è che Conte non strozzi il dibattito e ci faccia parlare tutti. Se potremo parlare, io dirò che il governo ha fallito e penso che i numeri stiano lì a dimostrarlo».

Renzi nelle paradossali vesti di gladiatore

Poi aggiunge: «A me interessa che non si vada a votare per mettere in sicurezza gli italiani. Dei giochi dei partiti, compreso il mio, non mi occupo».. «Sono pronto a sfidare Salvini alle elezioni nel collegio di Firenze o in quello di Milano». Renzi lo scrive su Twitter. «Scelga lui. Ma prima viene il Paese. Va evitato l’aumento dell’Iva. Prima i risparmi degli italiani, poi le ambizioni di parte. Poi pronto al confronto nel collegio e in tv».

Dimentica le offese… per il bene dell’Italia

L’obiettivo è il governo istituzionale. E lo nobilita con il sacrificio, dimentica le offese per il bene della patria. «Sono stato accusato, denigrato, diffamato, infamato dai 5Stelle e questo è un elemento che al livello personale fa molto male, specie quando ti toccano la famiglia. Io dico: prenditela con me, non con i miei genitori o con i miei cari. Ma io tengo da parte i miei interessi personali».

Partito democratico in fermento

Nel Pd c’è fermento. «O un governo di legislatura “serio” o il voto. E per essere “serio”, un eventuale accordo con i 5 Stelle dovrà necessariamente passare per una discontinuità nei programmi e anche nelle persone». Marina Sereni, responsabile Enti locali della segreteria di Nicola Zingaretti, risponde così all’Adnkronos in merito ad un possibile governo Pd-M5S. «Certo – osserva – va fatto un passo alla volta perché “il passaggio delle dimissioni di Giuseppe Conte nelle mani del Capo dello Stato è obbligato per poter ragionare sul dopo». Un “dopo” nel quale Sereni scommette sull’unità del Pd. «E’ la precondizione essenziale per poter gestire efficacemente questa fase ed è evidente – aggiunge – che sarà il segretario Zingaretti, che non a caso in questi mesi ha ripetuto molte volte l’appello all’unità, a guidare i passaggi che si svilupperanno nei prossimi giorni».

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C'è un commento:

  1. eu7yZnsfvR ha detto:

    Non ho mai capito se crede di essere sempre alla Leopolda, mah! Mettere in sicurezza gli italiani, Lui? Ma la clausola dell’IVA è partita da Lui, tutti i colloqui che il Professorino ha avuto a livello EU sono finiti con un “vai a casa e mi raccomando i compitini che poi te li correggo”, cosa ha mai fatto da ricordare Lui? Lui era riuscito anche a rifilargli quel monumento della Mogherini e poi in politica estera è stato un brillante assente ingiustificato!

di Franco Bianchini - 20 Agosto 2019