“Professione pusher” col reddito di cittadinanza. Arrestato a Salerno
Percepiva il reddito di cittadinanza lo spacciatore 44enne arrestato lo scorso 25 agosto dai carabinieri durante dei controlli antidroga. Ad accorgersi della particolare situazione del ragazzo, che era solito spacciare all’interno di un bar, è stato il gip durante la fase di convalida del fermo, avvenuta nella giornata di oggi: nell’ordinanza che dispone le misure cautelari nei confronti dello spacciatore, il giudice ha previsto la sospensione del beneficio con contestuale invito a cercarsi un lavoro. A casa del 44enne sono stati poi rinvenuti altri 14 grammi di stupefacente, oltre a un bilancino di precisione, cellophane e altro materiale utile per il confezionamento delle dosi da spacciare.
Fiamme gialle al lavoro per le verifiche
Deve mettere in apprensione quanto disposto dall’Inps ai primi di agosto. L’ente previdenziale ha trasmesso alle Fiamme gialle una maxi-lista di 600 mila nomi di chi ha richiesto il beneficio. Una cifra enorme se si considera che, sempre dai dati Inps forniti, in una nota ufficiale del presidente dell’istituto, Pasquale Tridico, si evince che, al 31 luglio, su 1.491.935 di domande presentate, 400 mila sono state respinte dalla stessa Inps e 170 mila sono sospese per ulteriore istruttoria.
Reddito di cittadinanza: 7 su 10 sono sospetti
Dunque rimangono 921 mila percettori di assegni e di questi 600 mila, il 65% del totale sarà oggetto di analisi rischio da parte della Guardia di finanza per essere sottoposto a controlli. Il presidente dell’Inps Tridico, dunque, riconosce nella nota che: «La Guardia di finanza ha a disposizione 600 mila beneficiari da noi forniti; di questi esaminerà i profili di rischio, cioè individuerà una piccola parte che, per come selezionata, è anche possibile raggiunga elevate percentuali di irregolarità, ma questo dimostrerà la bontà dei sistemi di individuazione del rischio e di controllo adottati, restando poco rilevante rispetto al totale dei beneficiari». Il viceministro leghista Massimo Garavaglia aveva parlato di un’irregolarità riscontrata dalle prime verifiche, nel 70% del campione controllato. Da certe notizie di cronaca, il timore è che la percentuale sia vicina al vero.