Nicola Porro: “Saviano e Murgia costretti a tifare Salvini. Senza di lui sono finiti”

22 Ago 2019 18:00 - di Giovanni Trotta

“Sono disperati”, si legge sul blog di Nicola Porro. Il giornalista si riferisce ai vari Saviano e Murgia, che senza il “mostro” Salvini al governo non saprebbero più contro chi rivolgere i loro strali gratuiti.  “Si augurano – scrive Porro – che il governo giallo-rosso, il Cagoia come l’abbiamo soprannominato in onore del centenario della Fiume dannunziana, non nasca e che si vada al voto presto. O che, almeno, Lega e grillini ritrovino un accordo, che non lasci Salvini all’opposizione. No, non stiamo parlando dei leghisti ma degli intellettuali antifascisti, dei Saviano, dei Veronesi, dei Carofiglio, delle Murgia. E di tutto quel mondo che per lunghi quattordici mesi ha vissuto in simbiosi con il Male, con il Dittatore assoluto, con il nuovo Mussolini, anzi ancor più, il nuovo Hitler, Salvini”. Nell’analisi di Porro però emerge che quando qualcuno è ossessionato troppo da quello che considera il suo nemico, alla fine sviluppa una relazione di dipendenza con lui. “Il nemico costruisce la tua identità. E quando non c’è più, precipiti in un vuoto esistenziale”, commenta infatti Porro. E sebbene Salvini governi comuni e regioni, e verosimilmente sempre più ne amministrerà, tuttavia non sarà più al governo, lasciando spiazzati i sedicenti intellettuali antifascisti in servizio permanente effettivo. “La loro visione del mondo – conclude Porro riferendosi ai Saviano e alle Murgia – è quella tipica dei funzionari comunisti, dove il potere politico è tutto, più che quella di veri uomini di cultura”. Non si sarebbe potuto dire meglio.

Commenti

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  • Franco COSTANTINI 23 Agosto 2019

    Con tutto il rispetto per l’ottimo Porro, mi permetto di dissentire: questi sono odiatori di professione, una questione antropologica, e dopo Salvini (che è solo l’ultimo di una lunga lista) troveranno immediatamente un nuovo bersaglio.