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taglio dei parlamentari

M5S-Pd, clima rovente: «State trovando scuse per rompere», «basta ultimatum»

Politica - di Giorgio Sigona - 25 Agosto 2019 - AGGIORNATO 26 Agosto 2019 alle 09:02

Nervi tesi, nuovi ostacoli all’inciucio M5S-Pd. Un botta e risposta duro rimarca le distanze tra i due pseudo-alleati. «Nessun confronto è possibile davanti ai veti, come quello che continua ad arrivare sul premier Giuseppe Conte.Se non si sciolgono i veti e non otteniamo le garanzie adeguate per il Paese diventa tutto molto difficile». Lo dicono fonti del Movimento 5 Stelle.

Il botta e risposta  M5S-Pd

«Per il MoVimento la lealtà a Conte non si discute, a lui riconosciamo le grandissime capacità dimostrate da premier. DEire di no a Conte per trovare altri nomi figli di strategie politiche, significa indebolire il Paese». Poi il passaggio cruciale: «Non vorremmo che il no al nome di Conte come premier fosse una scusa per tornare al voto. In tal caso Zingaretti e i suoi devono essere chiari».

“Proviamo malessere”

A stretto giro di posta la risposta dei dem, che ribadisce il no a Conte, in coerenza con quella «discontinuità invocata dal segretario del Pd anche subito dopo le consultazioni al Quirinale con il capo dello Stato. Le fontiriferiscono di un «malessere» del Nazareno di fronte ai «continui ultimatum» lanciati dal M5s.Nonostante questo, «si continua a lavorare a una soluzione». «Noi andiamo avanti sul programma, il lavoro da fare non è solo quello suo nomi».

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