L’olio di palma crea nuove tensioni. Stavolta a livello internazionale
Non bastavano le polemiche in Italia. Non bastavano le ultime notizie che avevano già disegnato un quadro complicato. E neppure che tre ong avevano chiesto al gruppo bancario olandese Ing di disinvestire dall’intero settore dell’olio di palma. All’inizio del mese di luglio avevano presentato un’istanza contro l’istituto finanziario. L’accusa era di aver finanziato tre grandi compagnie: Noble, Socfin e Wilmar International.
Ora la polemica si estende in un altro campo. E ci sono tensioni tra Unione europea e Indonesia sul commercio di olio di palma. «Potrebbero essere colpite le esportazioni Ue di prodotti lattiero-caseari». A suonare il campanello d’allarme è la Confagricoltura dopo che nei giorni scorsi le autorità indonesiane hanno invitato le aziende importatrici di prodotti lattiero-caseari dalla Ue di trovare nuovi fornitori, in quanto è in programma un forte aumento delle tariffe doganali, che passerebbero dal 5 al 25% sulle produzioni di settore in arrivo dagli Stati membri dell’Unione. Complessivamente, sottolinea Confagricoltura, «le importazioni annuali indonesiane di prodotti lattiero-caseari ammontano a circa un miliardo di euro l’anno. Intanto, gli operatori europei segnalano che è stata rallentata la concessione delle licenze per l’importazione di bevande alcoliche».