Calenda (e non solo) a Renzi: «Sei folle e ridicolo, ci fai perdere la dignità»

12 Ago 2019 10:06 - di Giorgio Sigona

«È folle quello che tratteggia Renzi, è un tentativo di prendere qualche mese in più, nel frattempo levare le castagne dal fuoco con un governo tecnico che dovrebbe fare una manovra lacrime e sangue, votandola assieme al Movimento 5 Stelle e a Forza Italia per avere infine Salvini al 60%». Carlo Calenda, intervistato da Radio Capital, commenta così il piano di Matteo Renzi per un governo istituzionale sostenuto da varie forze politiche.

«C’è una grande battaglia da combattere – aggiunge l’europarlamentare del Pd – va costruito un fronte largo e andare al voto senza paura, perché altrimenti oltre al rischio di perdere le elezioni c’è la certezza di perdere l’onore. Sarebbe oltretutto un favore a Matteo Salvini, il quale non aspetta altro che fare sei mesi di campagna elettorale dando addosso a un governo tecnico sostenuto da Pd e M5S. Noi a quel punto non avremmo la possibilità di essere credibili con gli elettori. Non possiamo fare accordicchi o scorciatoie».

Calenda: l’appello è solo una furbata

Secondo Calenda l’appello di Renzi a tutte le forze politiche «è una mossa furbesca per passare dal “senza di me, mai con i Cinque Stelle” al “faccio una cosa con i Cinque Stelle”. E’ una ridicolaggine». Alla domanda se l’ex premier si stia muovendo come leader di un partito che ancora non c’è Calenda risponde spiegando che «Renzi vuol fare un partito e ha bisogno di mesi in più. Lo posso anche capire ma noi non possiamo stare appesa al Partito di Renzi che deve nascere. Renzi – conclude Calenda – lo faccia a viso aperto dicendo che ha bisogno di mesi un più per creare il suo partito e non si inventi scuse perché non è che siamo tutti fessi».

I Sociadem: alla faccia della coerenza

«Alla faccia della coerenza Matteo Renzi dopo aver gridato ‘mai con loro’ propone di fare governo con i 5 Stelle, dopo aver votato due volte no ad una riforma pasticciata ora chiede di votare sì. Dopo aver invocato per mesi il voto ora dice che sarebbe folle andarci. Il tutto solo per salvare la sua poltrona, dopo aver per anni dato dei poltronisti a tutti gli altri. Tutto questo ha un solo nome. Cinismo. Poi si meraviglia se lo confondono con l’altro Matteo». Così in una nota su Facebook i Sociadem.

Boccia: parla il teorico della politica dei pop corn

«Ricapitolando: il teorico della politica dei pop corn, dei #senzadime, del mai con il M5S… (strategie che hanno contribuito a far arrivare Salvini al 40%…) propone un governo con il M5S per fermare Salvini. Un capolavoro di coerenza e lungimiranza. Non sarebbe stato più corretto venire in direzione, proporre le sue tesi, sottoporle a un confronto costruttivo e a un voto? Non sarebbe più semplice lavorare al fianco del segretario Zingaretti per dare un contributo al dibattito non semplice ma fondamentale sul futuro del paese dopo i disastri del Governo Lega-M5S che ancora una volta passa da una decisione di una grande comunità come quella democratica?». Lo scrive su Huffington post Francesco Boccia. «Il Pd non è un autobus su cui salire quando capita. È il partito dei progressisti e dei riformisti italiani. Caro Renzi, Nicola Zingaretti il segretario eletto dalle primarie di cinque mesi fa con oltre un milione e seicentomila elettori, indica una linea politica chiara, vieni nella prossima direzione, portaci il tuo contributo e voteremo insieme le scelte definitive che farà il Pd dopo la caduta governo Lega-M5S. Scelte che terranno conto esclusivamente degli interessi degli italiani e del confronto istituzionale con il presidente della Repubblica», conclude.

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