Vauro, disgustosa presa in giro dei Marò: «Oddio, ci risiamo»

9 Lug 2019 17:25 - di Ernesto Ciecaquaglia

Vauro sta al sentimento nazionale come la Boldrini sta alla simpatia. A stuzzicare il becerume del vignettista caro alla sinistra più trinariciuta sono in particolare le figure che incarnano l’orgoglio italiano. È  in tali casi che Vauro offre  il peggio di sé, come fu a suo tempo per Fabrizio Quattrocchi, contro il quale la sua matita sputò il veleno più tossico, con quella banconota, disegnata a mezz’asta,  corredata dal titolo “Morire per denaro”. Un’infamia che rimane nella galleria degli orrori italiani a mezzo stampa dgli ultimi vent’anni. Vauro si butta a pesce tutte le volte che ha l’opportunità di sporcare i sentimenti più sacri e più profondi di tanti italiani, con un gusto per l’orrore e la sporcizia degno del più sfrontato disegnatore di Charlie Hebdo. Poteva il caso dei Marò (due delle figure simbolo dell’odierno orgoglio nazionale) rimanere immune dalla furia iconoclasta di Vauro? Certo che non poteva. Ecco che l’opportunità si è presentata al vignettista  in questi giorni di giudizio pendente all’Aja sulla competenza (se all’India o all’Italia) del processo ai due soldati. «Marò, oddio ci risiamo»: è questa la sprezzante battuta di Vauro, pubblicata su Left, al riaccendersi dei riflettori su Girone e La Torre. Una spiritosaggine per niente spiritosa e decisamente stucchevole. Una battata adatta a un pubblico triste e livoroso.

Commenti

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  • Claudia Pittol 9 Luglio 2019

    Per un cretino c’è un intero popolo che rende onore ai marò e spera che abbiano finalmente giustizia