Un’altra nave delle Ong è pronta a sfidare Salvini e l’Italia. Alla guida l’ex no global Casarini
«A brevissimo, questione di ore, massimo un giorno, torneremo in mare con una imbarcazione battente bandiera italiana. Credo sia la migliore risposta a chi ha fatto una guerra contro chi salva le persone». Così Luca Casarini, capo missione della Ong Mediterranea, durante la conferenza stampa a bordo della Rainbow Warrior di Greenpeace ancorata a Palermo, annuncia la volontà di emulare l’impresa, si fa per dire, di Carola Rackete, della quale ovviamente si dichiara un grande sostenitore. «È incredibile che siamo arrivati a questo punto – aggiunge – chi fa affogare le persone è un criminale, chi li costringe nei lager è un
criminale, non chi soccorre le persone in mare. Continueremo ad andare in mare, proprio dove non vogliono che noi andiamo – conclude – La nostra nave Jonio è sotto sequestro perché abbiamo salvato 50 persone, fra cui una bimba di due anni che ora sta bene». Secondo Casarini, “non vogliono testimoni di fronte a una tragedia che si sta compiendo nel Mediterraneo centrale e non li vogliono perché loro sanno tutto, sanno quando affondano, sanno quanti annegano”. «La repressione e la criminalizzazione non ci fermano. E’ troppo forte il desiderio di aiutare le persone e la volontà di non girare la testa dall’altra parte questa volta», conclude Luca Casarini.
Casarin prenda la nave e vada a fan culo.