Spagna, il nunzio al governo: lasciate in pace Franco. La risposta socialista: vi aumenteremo le tasse
Il governo socialista spagnolo intende lamentarsi formalmente presso la Santa sede per le dichiarazioni del nunzio apostolico a Madrid sul defunto capo di Stato spagnolo Francisco Franco. Si tratta di commenti “inaccettabili” nella “sostanza e la forma” e di una “ingerenza ” negli affari interni spagnoli, ha detto la vicepresidente del governo spagnolo Carmen Calvo, citata dall’emittente cadena Ser. Con l’occasione, la Calvo ha ricordato che il governo socialista spagnolo intende rivedere le condizioni fiscali di favore di cui gode la Chiesa. A irritare Madrid, ricorda il quotidiano El Pais, sono state le parole del nunzio Renzo Fratini, secondo il quale l’azione del governo spagnolo per trovare nuova sepoltura ai resti del dittatore ha avuto come effetto di “resuscitare Franco”. “Sinceramente ci sono tanti problemi in Spagna e nel mondo – ha detto il nunzio – lasciarlo (Franco) in pace era meglio, la maggior parte della gente, dei politici, la pensa così, perché è morto 40 anni fa. Quel che è stato, è stato. Dio giudicherà”. Fratini ha affermato che la Santa Sede “ha mantenuto una posizione neutrale” sul trasferimento dei resti di Franco. Ma il nunzio ha poi aggiunto che il governo di Madrid agisce per “motivi, soprattutto politici” e “ideologici”, lamentando come ci sia “chi vuole ancora dividere la Spagna”. Il governo di Pedro Sanchez è intenzionato a rimuovere i resti del dittatore dall’imponente mausoleo della Valle dei Caduti, che Franco stesso si fece costruire prima della morte, un luogo rimasto punto di riferimento per i nostalgici del suo regime, dove si trova anche un’abbazia benedettina. Si è però innescata una battaglia legale con la famiglia Franco, che aveva indicato come luogo alternativo di sepoltura la cattedrale dell’Almudena a Madrid. Il governo ha scelto il cimitero del Pardo dove riposano molti politici spagnoli ma anche Carmen Polo, la vedova di Franco. Il Tribunale Supremo spagnolo ha per ora sospeso l’esumazione dei resti, accogliendo un ricorso dei discendenti del dittatore.