Rapporti tra Lega e Russia, Casellati zittisce il Pd: «In Senato non si fa gossip»

11 Lug 2019 12:19 - di Mariano Folgori

L’aula del Senato non è luogo adatto ai gossip. È scontro a Palazzo Madama tra il presidente  Maria Elisabetta Casellati e il Pd in relazione ai presunti finanziamenti russi alla Lega. Casellati ha respinto la richiesta dem di convocare in aula il ministro dell’Interno e vice premier Matteo Salvini per chiarire le notizie pubblicate dal quotidiano americano on line  Buzzfeed sui rapporti di Gianluca Savoini, presidente dell’associazione Lombardia-Russia e responsabile per la Lega dei rapporti con Mosca, con emissari russi per negoziare un presunto accordo di finanziamento. Il pettegolezzo (o, se vogliamo, la fake) è stata sollevata in aula dal senatore piddino , Alan Ferrari. La presidente è stata irremovibile agli appelli del Pd: “Qui siamo in Senato – ha dichiarato – e non possiamo discutere liberamente di questioni che non hanno nessun fondamento probatorio”. “Qui parliamo di fatti che abbiano una giustificazione. Qui al Senato – ha insistito – abbiamo ammesso le interrogazioni su tutti gli argomenti che basate su un fatto probatorio. È  inammissibile che il Senato discuta di ‘cosidette inchieste giornalistiche’. Le vostre interrogazioni, che io ho letta una per una, usano il condizionale e non fanno riferimento a fatti. Per me la richiesta è inammissibile”.

La fermezza della seconda carica dello Stato ha fatto saltare i nervi al Pd. “Le parole della presidente Casellati in aula sono gravissime”, ha tuonato il capogruppo dal Senato, Andrea Marcucci. “Esprimono dei giudizi sulle opinioni dei parlamentari e questo è inaccettabile, definiscono ‘chiacchiericcio’ rivelazioni di stampa sulla Lega che hanno una rilevanza internazionale” “Casellati – ha continuato Marcucci – è andata decisamente oltre la sua funzione che deve necessariamente essere super partes. La sua invece è una gestione di parte. Si tratta di un atteggiamento gravissimo che impedisce al Pd, ma anche agli italiani, di sapere la verità su questa vicenda”.

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