Moavero ha un piano per fermare i migranti e si fida dell’Ue: è ingenuo o ci fa?
Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi presenta in anteprima in un’intervista al Corriere della Sera il suo piano per uscire dall’emergenza dei flussi migratori, di cui ha parlato con il premier Giuseppe Conte e con il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Domani lo presenterà al consiglio degli Affari esteri a Bruxelles. Moavero sembra avere molta fiducia nell’Unione europea per una gestione dell’invasione, ma finora non è che la Ue ci abbia dato grande sostegno. Secondo il ministro non si può continuare ad agire caso per caso, a navigare a vista, ma occorre trovare unmeccanismo europeo stabile. Facile a dirsi, quando la Francia ignora gli sos della Sea Watch e quando gli unici porti d’Europa per accogliere i clandestini paganti sembrano essere solo quelli italiani. Ma Moavero non demorde: i “migranti”, come li chiama lui, ossia gli immigrati illegali che violano le leggi del loro e del nostro Paese, non cercano necessariamente l’Italia, ma l’Europa. Quindi è chiaro, dice serafico, che la soluzione va trovata in una cornice europea. Finora ci sembra che la cornice sia stata solo italiana, con i costi e i disagi tutti a nostro carico.
Moavero: zone franche e voli charter per migranti
Moavero insiste ricordando che i trattati europei parlano di politiche sui flussi migratori e quindi gli Stati non vanno lasciati soli, anche se è quello che finora ci è sempre successo. Per Moavero la prima cosa da fare è investire ingenti risorse nei Paesi dai quali i clandestini partono, ed essendo spese molto forti, se ne deve discutere con l’Europa. “Per raccoglierle -dice al Corriere – si può pensare anche all’emissione di appositi titoli europei di debito”. Per quanto riguarda coloro che chiedono asilo, Moavero ritiene che lo si possa chiedere nel più vicino Stato in pace, in un apposito ufficio europeo. In questo modo, dice il ministro, qualora la richiesta venisse accettata, potrebbe arrivare in Europa attraverso corridoi umanitari senza dover affrontare un “viaggio drammatico”. E dovrebbe essere proprio la Ue a garantire voli charter e quant’altro. Veramente gli italiani si aspettano che i voli charter rimpatrino le centinaia di migliaia di clandestini che abiamo in Italia, altro che accoglierne altri. Ma, chiarisce Moavero, questo sistema funziona solo se un numero sufficiente di Stati Ue aderisce al progetto. Poi, prosegue in quello che oramai sembra essere un libro dei sogni: se gli uffici europei in loco funzionano, l’immigrato potrebbe anche presentare la domanda per il lavoro in qualche Stato europeo. Per gli altri, ossia quelli che non chiedono asilo ma vogliono per forza venuire in Italia senza essere stati invitati, ci vuole – dice Moavero – “più cooperazione fra le forze di polizia e di sicurezza europee”. Vista la cooperazione che abbiamo avuto negli anni scorsi, se non quella di scaricarci clandestini in tutti i porti, non sembra che la cosa possa funzionare. Poi una cosa sensata Moavero la dice, ossia che non è possibile prevedere che tutti i salvati”, così li chiama lui, siano portati in Italia. Anche perché, s ene è accorto, dopo la domanda di asilo, molti “salvati” si allontanano facendo perdere le proprie tracce. Poi i clandestini, ovunque sbarcano, andrebbero portati in altri Paesi Ue, sempre sul Mediterraneo, dove si creerebbero “aree franche”,ossia dei centri controllati dove si verificherebbe il loro effettivo diritto d’asilo. Ma poiché il 99 per cento dei clandestini proviene da Paesi non in guerra, chi riporterà – e dove – i clandestini che non hanno diritto d’asilo? La Ue? Moavero ha una risposta anche per questo interrogativo: occirre fare accordi di riammissione con i Paesi d’origine del clandestini, e dovrebbe essere la Ue a farli, perché avrebbero più peso. Moavero non considera che quei Paesi poveri sono ben contenti di vedere i loro cittadini partire per lidi migliori, quindi certi accordi non li stipuleranno mai e comunque non avranno tanto voglia di rispettarli. Non è questa la strada per fermare l’invasione, anche perché dietro di essa c’è un business miliardario che molti difenderanno con le unghie e coi denti. Altro che Ue.
Ma Enzo Moavero Milanesi ha sbagliato governo?
La politica di questo governo non è solo quella della redistribuzione di quelli che già ci sono, ma soprattutto di bloccare del tutto nuovi arrivi, sia via mare che via terra.
Ci fa, ci ha sempre fatto, è un mistero come ancora sia li al suo posto, non è ne grillino ne leghista (ne tanto meno di destra) sembra un piddino ante litteram. Via subito.