Mattarella ricuce con la Germania: amicizia solida, neanche Carola può metterla in discussione…

1 Lug 2019 13:47 - di Redazione

Il caso Sea Watch e l’arresto del capitano della nave Carola Rackete, non possono mettere in discussione la solida amicizia tra Italia e Germania. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella conferenza stampa congiunta con il presidente federale della Repubblica d’Austria Alexander Van der Bellen a Vienna.

Un intervento del Capo dello Stato dopo le parole del presidente tedesco Steinmeier – che aveva criticato la gestione del caso Sea Watch da parte dell’Italia – era stato invocato dalla leader di FdI Giorgia Meloni, ma le parole di Mattarella sono sembrate molto concilianti nei confronti della Germania.

In particolare Mattarella ha precisato che “l’amicizia e la collaborazione tra Italia e Germania sono talmente solide che non possono essere messe in discussione da alcunché”. Tuttavia il Capo dello Stato ha nuovamente rivolto un appello all’Europa affinché non lasci sola l’Italia a fronteggiare il fenomeno – definito “inarrestabile” – dei flussi migratori.

“Il mio auspicio – ha osservato il presidente della Repubblica – è di un abbassamento generale dei toni, perché questo consente di affrontare con maggiore serenità e concretezza ogni questione. Sul piano generale dico che tutti questi episodi e vicende richiamano alla necessità che il fenomeno migratorio sia governato dall’Unione europea nel suo complesso”. “La differenza demografica, presente e futura, tra Africa e Europa rende questo fenomeno inarrestabile se non governato con intelligenza e collegialmente dall’Europa in collaborazione con i Paesi dell’Africa da cui questi flussi migratori nascono. L’Unione deve fare suo questo problema in maniera completa, sistemica, complessiva, razionale perché nessun Paese da solo può governare un fenomeno di questa portata”.

“Solo l’Europa nel suo complesso – ha concluso Mattarella – può governarlo in una chiave collaborativa, in modo i Paesi in cui nascono i flussi migratori possano svilupparsi, perché chi è a disagio abbia la possibilità di restare nel proprio Paese e in modo che si possano regolare i transiti in maniera legale, ordinata e sostenibile. Ma questo lo può fare solo l’Europa non un singolo Paese”.

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *