Mafia nigeriana, Foti: «Finalmente sta emergendo il quadro criminale che FdI denuncia da anni»
Dalle prime ore dell’alba sono in corso due vaste operazioni della Polizia di Stato di Bologna e di Torino, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo, contro un’associazione criminale di tipo mafioso nigeriana, da anni insediata in Emilia Romagna e Piemonte. I provvedimenti restrittivi, emessi dalle Procure di Bologna e Torino vanno a colpire un cospicuo numero di appartenenti al cult Maphite sinora rimasto in una posizione più silente rispetto agli altri già emersi alle cronache ma non per questo meno pericoloso, diffuso e potente. Tra i destinatari non solo i semplici soldati ma anche coloro che ricoprivano un ruolo di primissimo piano all’interno dell’organizzazione criminale; coloro che decidevano le nuove iniziazioni, che gestivano la prostituzione, che mantenevano i rapporto di forza con le altre organizzazioni criminali, che gestivano lo spaccio di droga nelle piazze cittadine. «La mafia nigeriana è una realtà molto radicata in Italia e i nuovi e numerosi arresti compiuti oggi dalle Forze dell’ordine tra Bologna e Torino dimostrano ancora una volta la pericolosità di questa organizzazione criminale. Da molto tempo Fratelli d’Italia, nel silenzio quasi generale, ha lanciato l’allarme e le parole del procuratore capo di Torino che in conferenza stampa ha sottolineato che la mafia nigeriana non va sottovalutata sono una ulteriore conferma di quanto andiamo sostenendo. Occorre un’azione drastica, sia di prevenzione che di repressione, che passi anche attraverso l’espulsione, il più delle volte promesse ma mai effettuate, dei clandestini. Se davanti a questa emergenza lo Stato continuerà a fornire soltanto delle risposte occasionali non ci saranno mai risultati concreti», dichiara Tommaso Foti, vice capogruppo di Fratelli alla Camera dei deputati.