Il tempo è scaduto, l’Iran arricchisce il suo uranio: “L’Occidente non rispetta i patti”

7 Lug 2019 11:10 - di Redazione

Rischia di incendiarsi la situazione tra Iran e Usa, già resa incandescente dall’incidente delle petroliere di qualche giorno fa. Come annunciato da settimane, l’Iran alzerà il livello dell’arricchimento dell’uranio al di sopra del 3,67% stabilito dall’accordo sul nucleare del 2015. Lo ha confermato il portavoce del governo, Ali Rabiei. Behrouz Kamalvandi, portavoce dell’Organizzazione dell’energia atomica nazionale, nel corso di una conferenza stampa ha affermato che i livelli di arricchimento saranno progressivamente aumentati tra i 5 e il 20 per cento. Per il viceministro degli Esteri, Abbas Araghchi, lo step ribadito da Teheran è considerato pienamente legittimo: l’Iran, ha detto, ha atteso inutilmente una soluzione diplomatica per un anno.

L’Iran scrive alla Ue: continueremo l’arricchimento

“Il ministro degli Esteri, Mohammad Javad Zarif, invierà una lettera all’Unione europea per comunicare la riduzione degli impegni dell’Iran in relazione all’accordo nucleare. Attenderemo un periodo di 60 giorni e replicheremo questa strategia” ha detto Araghchi, tracciando la linea di Teheran. Tra due mesi potrebbero arrivare ulteriori step: “Vogliamo salvare l’intesa ma bisogna rispettare gli obblighi. Le porte della diplomazia continuano ad essere aperte, ma servono nuove iniziative”. Lo scorso anno il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato l’uscita dall’accordo sul nucleare sottoscritto nel 2015 anche da Gran Bretagna, Francia, Cina, Russia e Germania, oltre che dall’Iran.

Mercoledì riunione urgente dell’Aiea sull’Iran

L’Aiea, l’agenzia internazionale per l’energia atomica, si riunirà mercoledì per un meeting d’emergenza, su richiesta degli Stati Uniti. D’altra parte l’ambasciatore iraniano in Italia era stato chiaro: “Mentre noi parliamo, sono ancora in atto negoziati tra l’Iran e i Paesi rimasti nell’accordo sul nucleare. Fino all’ultimo crediamo nei negoziati. Quello che sarà dopo il 7 luglio si vedrà, la nostra speranza è che si possa trovare una soluzione diplomatica”, aveva infatti ha affermato l’ambasciatore iraniano a Roma, Hamid Bayat, a due giorni dalla scadenza dell’ultimatum posto da Teheran per ricevere il dividendo dell’accordo internazionale sul programma nucleare (Jcpoa) firmato nel luglio del 2015.

Macron minaccia l’Iran: ci saranno conseguenze

La Francia di schiera con gli Usa: Emmanuel Macron ha avvisato Hassan Rohani che vi saranno “conseguenze” se l’Iran continuerà ad allontanarsi dall’accordo sul nucleare firmato nel 2015. In una conversazione telefonica, il presidente francese ha espresso al presidente iraniano “la sua grande preoccupazione per il rischio di un maggiore indebolimento e dell’accordo nucleare e per le conseguenze che verrebbero necessariamente prodotte”, secondo quanto rende noto l’Eliseo con un comunciato. Nel colloquio, prosegue la nota, i due leader hanno deciso di esplorare il 15 luglio prossimo le condizioni per la ripresa del dialogo “tra tutte le parti”. “Durante i prossimi giorni, il presidente continuerà le consultazioni con le autorità iraniane e con gli alleati internazionali interessati per raggiungere la necessaria riduzione delle tensioni collegate alla questione del nucleare iraniano”, conclude il comunicato.

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