Il carabiniere-eroe Giangrande: “C’è chi scarica veleno su di noi invece di piangere i morti”

28 Lug 2019 18:57 - di Monica Pucci

“L’Arma ancora una volta si trova a piangere un figlio caduto nell’adempimento del proprio dovere. Le mie condoglianze vanno alla giovanissima vedova e ai familiari di questo povero ragazzo. Per quanto riguarda la foto, non escludo possa esser stato bendato per evitare potesse fare autolesionismo davanti al tavolo, un modo perché non si facesse male in quello stato mentale”. A parlare, in esclusiva con l’Adnkronos, è il brigadiere Giuseppe Giangrande, ferito gravemente a colpi d’arma da fuoco davanti a Palazzo Chigi il 28 luglio 2013 da Luigi Preiti nel giorno dell’insediamento del Governo Letta. (nella foto, l’uomo riverso a terra).

“Oggi sto un po’ meglio, piano piano risolviamo”, continua dal suo letto nel reparto Unità Spinale dell’ospedale Careggi, a Firenze, dove è ancora ricoverato. “L’attenzione non deve esser distolta dal fatto, dall’omicidio di un poveraccio che, per assolvere alla richiesta di un cittadino, ha lasciato sola la neosposa che tanto aveva rincorso e corteggiato – conclude Giangrande – In molti sembra vadano a scaricare la propria adrenalina verso i servitori dello Stato. E’ una faccenda triste, molto triste”.

 

 

 

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