FaceApp, senatore Usa lancia l’allarme sulla privacy: non regalate i vostri dati a Putin
FaceApp, l’applicazione che sta spopolando in rete in questi giorni e che consente di invecchiare il viso di chi accetta di usarla fornisce “accesso totale e irrevocabile a foto e dati personali”: lo ha denunciato il leader della minoranza democratica al Senato Usa Chuck Schumer in una lettera spedita ieri all’Fbi e alla Federal Commission in cui chiede l’apertura di una indagine.
Rischio per la privacy con FaceApp
Schumer ha sottolineato il rischio posto per la privacy di milioni di americani che l’hanno usata e per la sicurezza nazionale, dato che l’app è stata sviluppata (già nel 2017) da Wireless Lab, una società con base a San Pietroburgo che produce applicazioni per smartphone dell’ex dirigente di Yandex, Yaroslav Goncharov. Il timore del senatore Usa è dunque che chi utilizza quell’applicazione finisca con i regalare i propri dati alla Russia di Putin. FaceApp assicura che invece entro 48 ore dall’uso i dati dell’utente vengono cancellati dal suo cloud.
I dubbi del Codacons
Schumer non è stato il solo a dirsi preoccupato. L’applicazione in Italia è finita all’attenzione del Garante per la Privacy. Il Codacons, come si legge in una nota, sollevando dubbi in merito al trattamento dei dati personali degli utenti, ha deciso di presentare un esposto all’autorità garante affinché avvii una indagine sull’applicazione.