Emergenza Sud: più di 1 giovane su 2 non lavora. FdI: «Ecco i risultati del governo»
Un’Italia a due velocità, nella quale il Sud arretra sempre di più rispetto al Nord e vive una drammatica emergenza per quanto riguarda in particolare la disoccupazione giovanile. È quanto emerge dalle elaborazioni degli uffici studi di Confcommercio e Confindustria, che lanciano sui rischi connessi a una economia che non cresce.
Pil calato del 10% in 10 anni
Lo studio di Confcommercio sulle economie territoriali rileva che negli ultimi 10 anni il Pil pro capite del Sud è calato del 10% rispetto al -1,9% del Nord-Est. «Un’economia ferma, senza una vera prospettiva di ripresa, aggrava i problemi strutturali del Mezzogiorno allontanandolo sempre di più dal resto del Paese», ha sottolineato il presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli. Per ridurre i divari territoriali, secondo Sangalli, «non servono politiche assistenziali, ma occorre migliorare l’accessibilità, le infrastrutture, sfruttare al massimo i fondi strutturali europei puntando sul turismo».
Al Sud il 51,9% di disoccupazione giovanile
È stata poi Confindustria ad accendere i riflettori sul fatto che al Sud la disoccupazione giovanile raggiunge un nuovo drammatico record: il tasso tocca il 51,9%. Vale a dire che più di 1 giovane su 2 non lavora. «L’emergenza lavoro per i giovani, che ha caratterizzato la fotografia del Sud degli ultimi anni, non accenna a ridursi, sebbene solo un quarto circa delle domande di reddito di cittadinanza presentate facciano riferimento a persone di età inferiore a quarant’anni», si legge nel Rapporto di Confindustria e Srm-Studi e ricerche per il Mezzogiorno, che ricorda come i disoccupati siano «circa 1 milione e 500mila, mentre molti di più sono gli inattivi». Nel rapporto viene poi evidenziato che «la produttività dei settori produttivi meridionali si mantiene, in media, di circa un quarto inferiore a quella del Centro Nord». Per questo, per il presidente degli industriali, Vincenzo Boccia, serve una road map, un cronoprogramma condiviso sulle priorità per la crescita, dalle infrastrutture all’occupazione. «Diamo un tempo entro cui se un’amministrazione locale non riesce a realizzare le opere si attiva una cabina nazionale di regia che avochi a se l’erogazione di fondi e l’attuazione del progetto», ha detto Boccia.
FdI: «Altro che Reddito di cittadinanza, servono investimenti»
«I dati sulla disoccupazione giovanile nel Sud Italia diffusi oggi da Confindustria sono allarmanti e dimostrano come le politiche economiche del governo grillo-leghista non sono state capaci di risollevare una terra già in difficoltà», ha commentato il deputato di FdI, Carmela Ella Bucalo, ricordando che «il reddito di cittadinanza non è e non potrà mai essere la soluzione». «Occorrono forti investimenti e tagli delle tasse soprattutto alle piccole e medie imprese. Un grido d’allarme, quello lanciato da Confindustria che non può passare inosservato e sotto silenzio. Il governo – ha concluso l’esponente di FdI – non perda altro tempo e si attivi subito per aiutare il meridione con provvedimenti seri e non con quel metadone di Stato che è il reddito di cittadinanza».
Concordo pienamente con la Meloni. Il reddito di cittadinanza é una sparata pazzesca