Appendino appiedata. Addio al “Salone dell’Auto” e la sindaca pensa alle valigie

12 Lug 2019 11:16 - di Eugenio Battisti

Torino perde il Salone dell’Auto che trasloca a Milano. E tanto basta ad aprire la crisi nella giunta 5stelle, già da tempo traballante per gli scontri interni e le baruffe con la Lega. Per la sindaca Chiara Appendino l’onta è inaccettabile, tanto da pensare alle dimissioni. «Senza sottrarmi alle mie responsabilità, mi riservo qualche giorno per le valutazioni politiche del caso». Decisivo potrebbe essere l’incontro con il vicepremier Luigi Di Maio che nel pomeriggio di venerdì sarà  Torino proprio per incontrare i consiglieri e i militanti grillini sempre più divisi.

La Appendino furiosa: potrei dimettermi

La sesta edizione del prestigioso Salone dell’Auto cambia casa e si svolgerà in Lombardia dal 17 al 21 giugno 2020. «Seguendo la nostra vocazione innovativa, abbiamo scelto per il 2020 di organizzare a Milano, in collaborazione con Aci – ha detto il presidente Andrea Levy Levy – sarà un grande evento internazionale all’aperto e con una spettacolare inaugurazione dinamica nella giornata di mercoledì 10 giugno 2020. Ringraziamo la Città di Torino per aver collaborato in questi 5 anni alla creazione di un evento di grande successo, capace di accendere sulla città i riflettori internazionali». La sindaca (che ha già perso  Olimpiadi e grandi eventi)  botta e attacca il suo vice Guido Montanari che aveva criticato la manifestazione: («Le sue dichiarazione sono state inqualificabili»). Farà davvero le valigie? È presto per dirlo, molto dipenderà dalla diplomazia di Di Di Maio.

“TorinoinMovimento”: ora basta si cambi musica

Montanari replica su Facebook: «In merito a mie pretese dichiarazioni su Salone dell’auto al Parco del Valentino usate per giustificare un abbandono dei promotori da Torino, preciso quanto segue. Ho sempre ritenuto che il Salone dell’auto sia una ricchezza della città e che si possa fare al Parco del Valentino con una mediazione tra esigenze degli organizzatori e fruizione del parco. Limitare i tempi di montaggio e smontaggio dei padiglioni e compensare con interventi sulla qualità del verde è una semplice scelta di buon senso. Questa mia posizione è stata travisata per giustificare evidentemente scelte già assunte». Duro il commento del governatore del Piemonte, Alberto Cirio, che parla di “doccia fredda” perché «Torino non può continuare a perdere tutto quello che è stato costruito con anni di lavoro e fatica dai suoi cittadini, dalle istituzioni e da tutto il sistema produttivo e territoriale. Io mi chiedo quale sia il progetto del Comune per quella che è una delle più importanti città d’Italia. Tutto questo è inaccettabile. Siamo al governo della Regione da poche settimane e ci siamo già dovuti attivare per recuperare la perdita delle Olimpiadi e adesso faremo di nuovo di tutto per rincorrere un altro grande evento come il Salone dell’Auto. Perché sono manifestazioni che non perde solo Torino, ma l’intero Piemonte». Durissimo il commento di Federica Fulco, presidente di TorinoinMovimento, «Torino perde il Salone dell’Auto quasi sicuramente a causa di una amministrazione spaccata nell’interno. Il vicesindaco Montanari sperava che arrivasse la grandine per portare via il salone. Alcuni consiglieri festeggiano e la sindaca è furiosa. Intanto i comitati dei cittadini in coordinamento TorinoinMovimento e No Ztl prolungata stanno organizzando un’assemblea per lunedì prossimo dove si parlerà di Ztl e della spallata che vogliamo dare a questa amministrazione incompetente che sta facendo solo danni alla nostra città».

Commenti

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  • rino 13 Luglio 2019

    I cinque stelle sono un movimento artificioso creato a tavolino con persone senza esperienza, ma voglia di protagonismo, i sinistrorsi e i verdi scartati dal PD, perciò non combineranno mai nulla di buono. Sono il risultato dell’immaturità politica del popolo italiano.

  • Giuseppe Forconi 13 Luglio 2019

    Che si incontri con Di Maio non fa nessuna differenza, tutti e due sono fuori dai binari come del resto tutta la massa grillina.