Banchieri, usurai e M5s vogliono affossare la proposta Meloni su Bankitalia

9 Lug 2019 17:04 - di Adriana De Conto

«Il disegno di legge di Fratelli d’Italia di nazionalizzazione di Banca d’Italia sta scatenato i cani da guardia dei banchieri e del sistema finanziario. Buon segno. Oggi si è mosso anche il Movimento 5 Stelle che, smentendo tutto quello che aveva raccontato in rete e sul sacro blog, chiede addirittura la soppressione dell’intera legge. Diffondendo anche la balla secondo cui la nazionalizzazione di Bankitalia metterebbe addirittura in crisi i fondi pensione. Banchieri e usurai ringraziano per la svolta ideologica grillina». Rabbia e sarcasmo. Giorgia Meloni è furibonda e ricorda la battaglia di Fratelli d’Italia:

Meloni: «Non retrocederemo di un millimetro»

«Vale la pena ricordare che Fratelli d’Italia intende riportare sotto totale controllo pubblico la Banca centrale italiana (e risolvere anche in questo modo la questione della proprietà delle riserve auree italiane) pagando agli azionisti privati le proprie quote. Fratelli d’Italia sarà ben felice di illustrare nel dettaglio, alla prima occasione utile, la modalità studiata in modo da non compromettere la tenuta dei conti pubblici. Si rassegnino i vecchi e novelli paladini dei poteri forti e del sistema finanziario: noi su questa storia non cederemo di un passo».

Lollobrigida: «Vergogna M5S»

Sul caso è intervenuto anche il presidente del Gruppo FdI alla camera, Francesco Lollobrigida: «Vergognosa capriola del Movimento 5 Stelle che dopo aver sposato la nostra proposta di nazionalizzare la Banca d’Italia oggi annuncia una clamorosa retromarcia proponendone addirittura la soppressione del testo. Da anni siamo abituati alle continue ipocrisie e cambi di rotta dei grillini, ma quanto accaduto oggi iscrive ufficialmente il M5S al partito delle banche e delle lobby, al pari del Pd e di tutti i precedenti governi della sinistra che hanno tolto soldi ai cittadini e gonfiato le tasche dei banchieri e dei potenti. Noi non arretreremo di un millimetro: nazionalizzare la Banca d’Italia non solo è urgente, ma soprattutto è giusto per restituire centralità e sovranità all’Italia e agli italiani. Quanto alle parole di Villarosa, evidentemente non ha letto bene la nostra proposta altrimenti avrebbe compreso che la ratio è esattamente il contrario di quanto il sottosegretario va dicendo. Oppure, più semplicemente, sta solo cercando in modo maldestro di coprire la vera motivazione di questa ennesima inversione a U: inginocchiarsi alle lobby delle banche, con tanti saluti al cambiamento e alla sovranità del popolo italiano».

Bankitalia, FdI: «Governo sovranista solo a parole»

«E’ paradossale che rispetto alla proposta di legge Meloni sulla nazionalizzazione di Bankitalia la Camera dei deputati abbia ritenuto opportuno richiedere un parere alla BCE», aggiungono in una nota congiunta i deputati di Fratelli d’Italia Marco Osnato e Francesco Acquaroli, componenti della commissione Finanze della Camera. «Inoltre – aggiungono i deputati  – dal parere della BCE non si evince l’impossibilità della nazionalizzazione e della proprietà delle riserve. A fronte di questo quadro, gli emendamenti della maggioranza non si pongono l’obiettivo di superare le criticità evidenziate ma esclusivamente di affossare la proposta. La sovranità tanto enunciata a parole dal governo grilloleghista è di fatto naufragata nei fatti alla prima occasione utile».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Cecconi 9 Luglio 2019

    Sarei favorevole alla nazionalizzazione della BdI ma la via è veramente impervia. Sarebbe opportuno che si discuta un simile provvedimento con il Ministro dell’Economia, con i vertici del nostro dell’Istituto ecc. per trovare una soluzione che sia molto equilibrata per tutti. Ad ogni modo non è semplice per motivazioni ben note a tutti. Quindi l’accordo va trovato ad ogni costo. Altrimenti è meglio rimandare il provvedimento in attesa di poterlo realizzare una volta al governo.