Armi da guerra e simboli nazisti: anche un missile nell’arsenale sequestrato agli estremisti (video)

15 Lug 2019 13:09 - di Redazione

Un vero e proprio arsenale da guerra è stato sequestrato dalla polizia a soggetti descritti come «orbitanti» nell’area dell’estrema destra del Nord Italia. L’operazione è stata coordinata dalla Procura di Torino e condotta dalla polizia torinese in collaborazione con gli agenti di Milano, Varese, Pavia, Novara e Forlì. Fra le armi sequestrate anche fucili automatici di ultima generazione e un missile aria-aria  in utilizzo alle forze armate del Qatar. «Si tratta di un’operazione complessa, con un sequestro ingente di armi da guerra con pochi precedenti», ha spiegato il questore di Torino, Giuseppe De Matteis, precisando che «in questa indagine non ci sono collegamenti organici con formazioni di destra». È stato poi Eugenio Spina, dirigente della Polizia di Prevenzione, a spiegare che «al momento non ci sono elementi che ci facciamo pensare a progettualità eversive».

Chi sono i tre arrestati

Si indaga, dunque, su altre finalità rispetto alle quali però il questore non si è voluto sbilanciare. «Abbiamo delle idee su cosa si potesse fare con il materiale sequestrato, ma ad oggi non c’è alcun riscontro che ci consenta di fare ipotesi». L’indagine dell’Antiterrorismo è scattata un anno fa, seguendo l’attività di alcuni combattenti italiani che hanno preso parte al conflitto armato nella regione ucraina del Donbass. Tre le persone arrestate, che – ha precisato il questore – sono «assolutamente scollegate dai grandi giri di criminalità». Si tratta di un ex ispettore delle dogane, Fabio Del Bergiolo di 60 anni, che nel 2001 si era candidato al Senato per Forza Nuova; un cittadino svizzero 42 anni, Alessandro Michele Aloise Monti; un italiano 51enne, Fabio Amalio Bernardi. Gli ultimi due sono stati fermati nei pressi dell’aeroporto di Forlì e per entrambi l’accusa è di detenzione e messa in commercio del missile aria-aria. Il razzo, un Matra di fabbricazione francese, è risultato non attivo, ma per gli investigatori «facilmente armabile da mani esperte». È stato ritrovato in un hangar vicino Varese di proprietà di una società di cui è titolare Monti.

Il tentativo di vendere il missile

Proprio il missile ha guidato gli agenti alla scoperta dell’arsenale. In alcune telefonate intercettate, Del Bergiolo avrebbe tentato di venderlo per 470mila euro. Inoltre, nell’abitazione dell’ex agente delle dogane, a Gallarate, è stato trovato il resto dell’arsenale, costituito da armi da guerra e da sparo di provenienza per lo più austriaca, tedesca e statunitense oltre a stemmi e cartelli con simboli nazisti. Nell’ambito delle indagini sono stati riscontrati contatti tra uno dei miliziani e un esperto di armi che proponeva l’acquisto, per conto terzi, del missile del quale venivano trasmesse anche alcune foto attraverso whatsapp. Ulteriori accertamenti hanno permesso di risalire a Del Bergiolo come intermediario della vendita.

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