Fazio, Vespa e Conti in rivolta: «Tagliarci gli stipendi? Non se ne parla»

27 Giu 2019 11:31 - di Stefania Campitelli

Vai avanti tu… Nessuna delle star della televisione pubblica ha voglia di fare il primo passo. «Comincino gli altri», dice Bruno Vespa. «Cominci lui», pensano i colleghi. Del taglio agli stipendi (circa il 20 per cento) richiesto da viale Mazzini i big della Rai non vogliono sentir parlare. L’amministratore delegato Fabrizio Salini, però, non intende mollare malgrado i tanti no. A partire da Carlo Conti, contratto scaduto il 7 giugno, che in caso di riduzioni di stipendio, a quando si mormora, sarebbe pronto a sbarcare su Mediaset. «Il mio compenso è già stato tagliato due volte negli ultimi due rinnovi…», fa sapere il conduttore di Sanremo, al quale infatti mamma Rai ha confermato il milione e mezzo all’anno.

Le star della Rai sfidano l’azienda

Non è più disponibile Fabio Fazio che ha giocato di fino. Nel mezzo della bufera sollevata dal ministro Salvini per il suo stipendio stellare si era detto disponibile al taglio del compenso da due milioni e 240mila euro a stagione, blindato da un contratto praticamente intoccabile. In verità, secondo quanto ricostruisce il Fatto quotidiano, non avrà riduzioni: la trattativa è ancora in corso ma alla fine il risparmio per la Rai sarà dovuto al taglio dei costi industriali e degli autori e non intaccherà il portafoglio del conduttore di Che tempo che fa.

Vespa: vadano prima dagli altri

Bruno Vespa, il cui contratto scade a settembre, è stato il più tranchant: «Mi sono scocciato che si parta sempre da me, inizino dagli altri e poi vengano da me», dice il conduttore di Porta a porta ( 1 milione e 280mila euro per tre puntate a settimana) dopo l’ultimo incontro tra il suo avvocato e i vertici di viale Mazzini.  La ribellione dei vip avrà ripercussioni anche sugli altri contratti in scadenza: da Mara Venier ed Amadeus, da Paola Perego ad Antonella Clerici, poco disposti al sacrificio visto i cattivi esempi. Una brutta gatta da pelare per Salini per il quale la razionalizzazione delle spese resta «una mission fondamentale che deve andare avanti». Dalla sua ha una risoluzione presentata in Vigilanza dalla Lega per la riduzione dei megastipendi di dirigenti e artisti Rai. Il braccio di ferro è appena iniziato.

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