Fca-Renault, la fusione diventa un pasticcio. Meloni: “Il governo che fa?”

4 Giu 2019 16:08 - di Penelope Corrado

Fca-Renault, più che una fusione diventa un pasticcio. Con il governo italiano che brilla per la sua assenza. Mentre il presidente Macron briga per lucrare il massimo per la Francia.

La preoccupazione di Giorgia Meloni

«Con la fusione Fca-Renault – scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni – l’Italia consegna pure il “gruppo Fiat” al controllo dello Stato francese che avrà il 7% della proprietà e già detta le sue condizioni come la sede legale a Parigi e la tutela degli interessi francesi». Per la leader di FdI,  «l’interesse nazionale italiano, compresi i posti di lavoro, invece dovrebbe essere difeso da dei privati che non hanno esitato a spostare la sede legale di Fca in Olanda e quelle fiscale nel Regno Unito pur di pagare meno tasse? Cosa intende fare il governo italiano, vuole rimanere in silenzio come hanno fatto prima di lui i governi Pd? Fratelli d’Italia darà battaglia in ogni sede contro questo ennesimo attacco ai nostri interessi nazionali», conclude Meloni.

Augusta Montaruli (FdI)

Per la parlamentare torinese di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli, «lascia sbalorditi la completa assenza del governo nella trattativa FCA Renault. Mentre la Francia chiede di tutto, Conte e Di Maio  stanno in silenzio. Peccato che con la richiesta dei francesi di avere un posto in Cda nel colosso automobilistico veda di fatto l’ingresso nelle decisioni aziendali direttamente di uno Stato straniero».

Montaruli: “La sede di Torino non si tocca”

«No al posto in Cda alla Francia e nessun spostamento di sede – propone la Montaruli – queste sono le richieste che il Governo italiano deve fare in un’operazione che è solo l’ultimo progressivo allontanamento dell’industria automobilistica dall’Italia e da Torino con ripercussioni sul nostro mondo del lavoro e sull’indotto. Il Governo abbia un sussulto di orgoglio e batta i pugni a difesa dei nostri interessi nazionali».

 

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