Sapienza, muore per un rave. Meloni: «Fuori dagli atenei i teppisti dei centri sociali»

23 Giu 2019 17:19 - di Redazione
L'ingresso dell'università La Sapienza di Roma

L’Università La Sapienza di Roma è anche un luogo di “sballo” e, purtroppo, di morte. È deceduto il 26enne ricoverato al Policlinico Umberto I, dopo essersi ferito, mentre scavalcava la cancellata dell’Ateneo, in viale dell’Università, per entrare al party “disco-Sapienza” senza pagare. F.C. era stato portato in ospedale d’urgenza con l’aorta femorale recisa. Operato d’urgenza ieri pomeriggio all’Umberto I, è rimasto in prognosi riservata e oggi è deceduto.

Meloni: «Tragedia dell’illegalità»

Giorgia Meloni, presidente Fratelli d’Italia, la definisce una “tragedia dell’illegalità”. “Epilogo purtroppo possibile quando si consente che dei farabutti occupino le università per organizzare in continuazione feste illegali (a pagamento) senza rispettare alcuna norma di sicurezza”. “Zone franche ostaggio dell’estrema sinistra per la quale la legge sembra non valere, nonostante le ripetute denunce fatte dal Rettore della Sapienza. Un pensiero al giovane deceduto per colpa di questo lassismo. Fratelli d’Italia – annuncia – depositerà un’interrogazione al Governo per dire basta con questa follia: la Sapienza e tutte le università italiane siano liberate dai teppisti dei centri sociali e riconsegnate agli studenti”.

Fazzolari: «La Sapienza ostaggio dei centri sociali»

“La più grande università italiana” attacca in una nota Giovanbattista Fazzolari, senatore e responsabile del programma di Fratelli d’Italia “è ostaggio dei centri sociali che la notte ne prendono il possesso per organizzare rave e feste illegali a pagamento, senza rispettare alcuna norma o misura di sicurezza”. “Il Rettore Eugenio Gaudio ha denunciato più volte, così come lo ha fatto l’organizzazione studentesca Azione Universitaria, ma nonostante questo ai compagni dei centri sociali è permesso da sempre ogni forma di illegalità nel silenzio dei grandi media e la permissività di chi dovrebbe far rispettare la legge e perseguire i reati. Situazione inaccettabile e indegna di una Nazione civile”.

 

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