La Spezia, 65enne abusa di una bambina di 10 anni: macchie di sangue sugli slip

24 Giu 2019 15:03 - di Gabriele Alberti

Un uomo di 65 anni è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di aver compiuto atti sessuali aggravati su una bambina, minore di 10 anni. E’ successo in provincia della Spezia. Secondo quanto ricostruito dalle indagini dei militari della compagnia di Sarzana, coordinati dalla Procura della Repubblica spezzina, la vicenda era emersa alcuni mesi fa: la bambina era stata affidata all’uomo, un vicino di casa sposato e amico di famiglia legato da rapporti di fiducia, quando i genitori erano impegnati al lavoro. Una fiducia ripagata nel modo più orrendo e violento.

Macchie di sangue sugli slip della bimba

Le indagini erano partite nel febbraio scorso quando, una sera, i genitori nel mettere a letto la piccola si erano accorti di alcune macchie di sangue sugli indumenti intimi della bambina. Chiedendo con delicatezza che cosa fosse accaduto, la bimba aveva raccontato a mamma e papà che il ‘nonno’ – come l’uomo veniva chiamato abitualmente da lei e dal fratellino-  quando rimanevano soli la palpeggiava e la baciava.

Adescava minorenni

Gli accertamenti eseguiti dal perito genetico forense, nominato dal magistrato, avevano permesso di rinvenire negli slip della bambina sporchi di sangue e sui leggins, sequestrati dai carabinieri, tracce di Dna riconducibili all’uomo. Quest’uomo così degno di fiducia da parte della famiglia era in realtà un orco. La consulenza tecnica sui dispositivi mobili in uso al 65enne facevano emergere inoltre immagini di rapporti sessuali tra persone alcune delle quali con minorenni e profili con cui lo stesso adescava minorenni.

Il gip di Spezia Fabrizio Garofalo, su richiesta del pubblico ministero Federica Mariucci, vista la gravità del quadro indiziario ha emesso un’ordinanza di applicazione di misura cautelare agli arresti domiciliari. I carabinieri hanno rintracciato il 65enne in Campania, presso dei parenti, e lo hanno arrestato trasferendolo successivamente presso la residenza in regime di arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.

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