Il sindaco di Arezzo mette alla porta l’ex Br Barbara Balzerani: «Evitato lo sfregio alla città»

8 Giu 2019 18:03 - di Guglielmo Federici

L’ex Br Barbara Balzerani è stata praticamente messa alla porta ad Arezzo. E’stato infatti annullato un incontro con la brigatista rossa che fu protagonista del rapimento di Aldo Moro. Suonava come ua provocazione. Il Comune guidato dal  sindaco di centrodestra Alessandro Ghinelli ha detto no. E del resto l’indignazione della cittadinanza era stata massiccia. La Balzerani non è gradita. L’ex terrorista venerdì prossimo 14 giugno, alle ore 21, avrebbe infatti dovuto presentare il suo libro “L’ho sempre saputo” in un luogo pubblico della città, alla Casa dell’Energia. E’  partita subito una segnalazione dal Comune alla Casa dell’Energia il cui gestore ha immediatamente provveduto a bloccare tutto.

Una provocazione per Arezzo

Il gestore, Fabio Mori, ha  spiegato il meccanismo con cui avviene la prenotazione della location fino allo svolgimento dell’evento finale: «L’organizzatore ha opzionato la sala, non ha parlato né dell’ospite né del libro che si andava a presentare e già di per sé questo è un comportamento scorretto che in ogni caso non sarebbe potuto andare fino in fondo. L’opzione viene infatti verificata, ci accertiamo di quale sia la natura dell’incontro e quali siano i partecipanti. La parola finale spetta al Comune visto che la ex fonderia è una struttura pubblica. Dunque rassicuro tutti: la Balzerani non parlerà alla Casa dell’Energia e non c’è mai stata la possibilità che questo accadesse. Valutiamo anzi di adire alle vie legali per le modalità con cui si è cercato di aggirare l’ostacolo».

Barbara Balzerani, la terrorista mai pentita

«Barbara Balzerani non si è mai pentita, dicendo no alla presentazione di un libro nella nostra città abbiamo evitato uno sfregio a tutta la comunità, a chi ancora soffre, a quanti lavorano per garantire la sicurezza nel Paese». Il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, dice che nella sua città non troverà mai ospitalità un evento «con chi ha fatto tanto male. La Balzerani – dice il primo cittadino toscano – non si è mai pentita. La mia città nel 2003 ha vissuto l’efferatissimo fatto di sangue che ha portato all’uccisione di Emanuele Petri per effetto di un commando, spero l’ultimo, di brigatisti rossi. Sarebbe stato un insulto aprire le porte alla Balzerani».

Processata e condannata a diversi ergastoli, aveva fatto parte del commando della «geometrica potenza», quello della strage di via Fani e del rapimento di Aldo Moro, chiuso dall’assassinio dello statista democristiano. Dopo aver scontato molti anni di prigione, ha ottenuto la libertà condizionata, ma senza mai percorrere, a differenza di altri brigatisti, la strada del pentimento o della dissociazione. Hanno fatto indignare, tra l’altro, anche certe sue frasi pronunciate nel quarantennale della strage. Una su tutte: « C’è una figura, la vittima, che è diventata un mestiere». Alla porta.

Commenti

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  • Franco 10 Giugno 2019

    Ottimo grande sindaco spero sia mandata fuori da tt Italia

  • antonio 9 Giugno 2019

    se è vero il sindaco ha fatto la cosa più giusta allontanando questi terroristi e assassini.-

  • marco bianchi 9 Giugno 2019

    La frase sulle vittime è raggelante.Ma come si può dare la libertà a chi ha avuto vari ergastoli e neppure si pente?E se è condizionata a cosa?Una frase simile non è sufficiente a revocarla? Comunque i brigatisti rossi hanno avuto tutti trattamenti di riguardo.