Da Verdini consigli al “genero” Salvini: non conviene correre da solo

16 Giu 2019 12:50 - di Redazione

Uno studio degli effetti delle europee sul voto nazionale per studiare vantaggi e svantaggi tecnici e politici di una coalizione di centrodestra. E’ il documento elaborato da Denis Verdini che negli ultimi giorni sta facendo il giro delle chat degli addetti ai lavori.

Il report visionato dall’Adnkronos ricalca l’analisi condivisa circa due mesi prima delle elezioni Ue dallo stesso Verdini con Silvio Berlusconi. L’ex senatore di Ala era riuscito a ‘indovinare’ il risultato della Lega. Verdini osserva che l’attuale legge elettorale, “utilizzata per le coalizioni” e “pensata attualizzando” la situazione politica del momento (che presenta un sostanziale tripolarismo), risulta “utile per i singoli partiti a vocazione maggioritaria” e “renderebbe possibile da un punto di vista teorico-aritmetico vincere tutti i collegi” per un partito come la Lega, che veleggia oltre il 33%.

Che cosa conviene a Matteo…

“La Lega che volesse correre da sola – scrive l’ex senatore – dovrebbe lavorare in base alla proiezione sui collegi borderline che io ho calcolato in 27, da conservare e difendere, e impegnarsi su quelli borderline perduti che sono 43″. Nelle simulazioni di Verdini sono stati sviluppati i risultati elettorali sui singoli collegi nelle diverse combinazioni: la Lega da sola; leghisti con Forza Italia e Fratelli d’Italia; Lega con Forza Italia; oppure con Fratelli d’Italia. Viene confermato “il trend di una esplosiva potenzialità” del partito di Matteo Salvini, che potrebbe contare – se si dovesse votare a settembre – “sull’effetto trascinamento dovuto alla vittoria delle europee” e sul richiamo al voto utile, stimabile “fra il 2 e il 4%”.

E se lo schema che vede la Lega coalizzata con Fi e Fdi o con uno solo dei due non ha bisogno di alcun commento perché “il dato è schiacciante” e il risultato “dà sempre una maggioranza“. La corsa solitaria della Lega disegnerebbe questo scenario: dei 126 collegi vinti – scrive sempre Verdini – “ben 99 sono sicuri” e 27 sono “borderline”; di quelli persi, i borderline sono 43. Secondo Verdini, in caso di successo la Lega avrebbe “mani libere su tutto”. E tra i vantaggi tecnici ci sarebbe comunque la possibilità di “raggiungere la maggioranza senza accordi soltanto pescando i singoli parlamentari” o di contare, all’occorrenza, “sull’alleanza di Fi e Fdi che con le loro percentuali potrebbero ottenere al proporzionale 62-70 seggi”.

Troppa responsabilità

Per quanto riguarda gli svantaggi politici, Salvini in caso di vittoria dovrà fronteggiare una “enorme aspettativa“. La “conseguente assunzione di responsabilità” graverebbe esclusivamente sulle sue spalle. In più il ‘Capitano’ dovrebbe vedersela col “fuoco amico e nemico incrociato e concentrato”. Governando da solo Salvini sconterebbe poi una “difficoltà di collegamento in Europa”, elemento “esistente anche con il solo accordo tra Lega e Fratelli d’Italia”.

Per sintetizzare: bene la Lega da sola ma meglio ancora se in coalizione. Consiglio da suocero a genero…

Commenti

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  • Cecconi 16 Giugno 2019

    Ci mancava pure un novello “Mago Otelma”. Ma per piacere!

    Occorre prendere atto immediatamente che il centro destra è stato seppellito prima dal Sig. Berlusconi e suoi plauditores che i comportamenti degli ultimi 10 anni e ora ci sta pensando colui che voi chiamate “capitano” che io considero un altro logorroico pieno di se e, quindi, destinato a scomparire nel modo già sperimentato dall’altro del PD. Pertanto la Signora Meloni si deve dedicare soltanto all’organizzazione del nostro partito in modo molto articolato andando a coprire ogni disciplina con i migliori sul mercato della cultura declinata in ogni sua forma e materia. Che gli altri facciano pure ciò che vogliono purché non ci rompano le scatole con le loro sciocchezze, ipocrisie, falsità storiche e attuali.